Vai al contenuto

Alberto Scagni, la madre denuncia: “Ridotto a una larva in ospedale, questa è tortura”

Pubblicato: 29/12/2023 18:00
I fratelli Scagni

Alberto Scagni è fuori pericolo: è stato dimesso dalla Rianimazione dell’ospedale di Sanremo e da due giorni è ricoverato a Imperia. Dopo un mese e cinque giorni, sempre sul filo: due settimane in coma, due interventi chirurgici, una polmonite e un edema cerebrale, i medici lo hanno staccato dalle ultime due apparecchiature, hanno spento i monitor e hanno organizzato il suo trasferimento nel nuovo reparto di Fisiatria.

Il 42enne, condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per aver ucciso la sorella Alice il 1 maggio 2022 è uscito dal coma dopo essere stato massacrato di botte nella sera del 22 novembre scorso da due compagni di cella.

La mamma, intervistata da Fanpage, ha condiviso tutto il suo strazio: “Alberto è una larva“.
Leggi anche: Alberto Scagni, lo sfogo della madre: “Lo hanno pestato a sangue per tre ore”

La testimonianza di Antonella Zarri

La mamma del 42enne, Antonella Zarri, ha fatto però sapere che il detenuto si trova al momento in una “cella di isolamento” dell’ospedale di Imperia. “La stanza si trova nel reparto di Nefrologia, il reparto di Fisiatria in cui è in carico a ieri non lo ha mai visto. Il fisiatra viene due volte al giorno per un’ora e per Alberto, che è sostanzialmente una larva in questo momento, ha chiesto a me l’acquisto di calzature mediche per metterlo in piedi. Le calzature acquistate davanti all’ospedale da me, in un negozio specializzato, hanno dovuto fare fisicamente il giro dal carcere di Sanremo per l’approvazione ad entrare nell’ospedale di Imperia. Qualunque scelta, anche di natura medica, è posta al vaglio del Dap”.

La donna continua spiegando: “Chiarisco le notizie fuorvianti rassicurando nel contempo coloro che odiano noi e la Verità di cui siamo portatori. Alberto, a una manciata di giorni dall’uscita dal coma farmacologico, incapace di mantenere la posizione eretta e finanche di puntellarsi sui gomiti e mettersi seduto sulla branda regolamentare da carcere dove è stato prontamente sbattuto, di nutrirsi e bere efficacemente, è stato rinchiuso nella cella di isolamento dell’ospedale di Imperia  (a dispetto di ben altre indicazioni terapeutiche anticipate dal Responsabile di Rianimazione Sanremo)”.


Nel post pubblicato sui social, Zarri sottolinea che le condizioni del figlio 42enne sono ancora critiche: “Il suo avvocato dovrà pietire via Pec un tavolo sul quale appoggiare acqua e cibo. O continuerà a non mangiare come ha fatto per due giorni. La riabilitazione consiste in due ore di fisiatria al giorno con grande fretta di togliersi il problema del mostro in corsia. La sofferenza, l’umiliazione, la tortura (tutto tenuto nei limiti della legalità ipocrita) sono ripristinati e la ritorsione sulla pelle di Alberto può proseguire. Seguo con interesse il marketing locale sulla gestione del detenuto Scagni, quasi spinto dall’urgenza di imbellettare un movente”.
Leggi anche: Alberto Scagni condannato a 24 anni e sei mesi: aveva ucciso la sorella sotto casa