
Scomunicato ufficialmente dalla Diocesi di Livorno. La chiesa di San Ranieri perde don Ramon Guidetti, sacerdote livornese di 48 anni, parroco alla chiesa di Guasticce dal 2017. Durante la messa del 31 dicembre scorso, giorno in cui si ricordava il primo anniversario dalla morte di Papa Benedetto XIV, don Ramon ha dichiarato che Papa Francesco “non è il Papa”, ma un “usurpatore“.
Parole che hanno sconvolto i fedeli: “Lo scorso 17 dicembre, in un santuario vicino a Buenos Aires, in cui è stato arcivescovo l’innominato (papa Francesco), un fulmine ha colpito la statua di San Pietro. E cosa è andato a incenerire? L’aureola e le chiavi. L’aureola perché Pietro non è più santo, perché c’è un gesuita massone legato ai poteri mondiali, un usurpatore antipapa. E le chiavi perché quelle se le è tenute il buon Benedetto (papa Ratzinger)”. Non è tardata ad arrivare la scomunica con un un atto firmato dal cancelliere della Diocesi, don Matteo Giavazzi.
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Don Matteo Giavazzi ha spiegato: “Atto di natura scismatica”
Don Matteo Giavazzi nell’atto di scomunica, ha spiegato: “Don Ramon ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti”.

Per questo motivo, continua l’atto “Mons. Simone Giusti, Vescovo della Diocesi di Livorno, in data odierna 1 gennaio 2024, ha emesso un decreto”, con il quale dichiara che “Don Ramon Guidetti è incorso ipso facto nella scomunica latae sententiae. Il suddetto sacerdote è, dalla data odierna, sospeso a divinis e rimosso dall’ufficio di parroco della parrocchia di San Ranieri in Guasticce. Si ammoniscono i sacerdoti e i fedeli – conclude l’atto – a non partecipare a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto, perché essi incorrerebbero ipso facto nella gravissima pena della scomunica”.
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Ma chi è Don Ramon Guidetti?

Secondo quanto ricostruisce il Tirreno, Guidetti è livornese, nato nel quartiere dei Cappuccini, e ha 48 anni. Era diventato parroco della Chiesa di Guasticce nel 2017. La sua scelta di dedicare la sua vita alla religione è arrivata “dopo un lungo cammino, passando anche dall’esperienza del convento dei Cappuccini della Ss. Trinità”.
Ma il percorso non è stato lineare: ha subìto infatti una deviazione, in un periodo in cui Guidetti iniziò a lavorare in un albergo di Firenze. Ha capito tuttavia di voler entrare in seminario nel 2011, “proprio quando gli era stata prospettata una promozione lavorativa”. Oltre allo studio, aveva frequentato svolgendo diversi servizi sia la Caritas che la parrocchia di San Jacopo.