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Squalo e polemica, Selvaggia risponde a Matteo: “Il problema resta”

Pubblicato: 06/01/2024 08:23

Matteo Mariotti, un giovane di 20 anni originario di Parma, è recentemente entrato in una controversia pubblica con la giornalista Selvaggia Lucarelli. Mariotti, che ha subito l’amputazione della gamba a seguito di un attacco di squalo in Australia, si è trovato al centro di una polemica riguardo una raccolta fondi organizzata dai suoi amici. Lucarelli ha sollevato dubbi sulla necessità di tale raccolta, considerando le coperture assicurative in Australia e il sistema sanitario italiano.
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Fuori dall’ospedale Rizzoli di Bologna, dove Mariotti attende un secondo intervento, il giovane ha risposto duramente alle affermazioni di Lucarelli: “Hai proprio fatto un grande errore con me. Il male che mi hai fatto non lo puoi nemmeno immaginare”. Ha inoltre sottolineato la necessità di fondi per coprire le spese sostenute dalla sua famiglia per restargli vicino, compreso il costoso volo di ritorno in prima classe.

In un’intervista rilasciata a La Stampa, Selvaggia Lucarelli ha mantenuto la sua posizione critica. Ha evidenziato la frequenza delle amputazioni in Italia e la mancanza di un’eccezionalità nella storia di Mariotti, sottolineando la corsa di alcuni politici ad associarsi alla vicenda. “Il nodo rimane, a cosa servono i soldi?”, Lucarelli ha riferito di aver ricevuto insulti e minacce per aver messo in discussione la raccolta fondi, e ha posto l’accento sulla dinamica malata dei social network, in particolare quando si tratta di beneficenza.

Lucarelli ha poi criticato la reazione negativa alla sua richiesta di chiarimenti, sottolineando come la vittimizzazione incontestabile e la dinamica dei social network possano influenzare negativamente il dibattito pubblico. Ha inoltre messo in luce il ruolo dei media nel creare un ciclo di polemiche e insulti tra i social network e la stampa tradizionale.

In conclusione, la vicenda tra Mariotti e Lucarelli si inserisce in un contesto più ampio di dibattito pubblico, dove la solidarietà, la beneficenza e l’etica del giornalismo vengono messe alla prova dall’impatto dei social network e dalle reazioni emotive del pubblico.