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Giulia Tramontano, l’appello accorato della famiglia: “Ergastolo per Impagnatiello”

Pubblicato: 09/01/2024 15:24
"Giulia era ancora viva dopo 9 coltellate": il terribile dettaglio emerso dalle indagini

Chiediamo giustizia, l’ergastolo per l’essere inumano che ci ha privato di una sorella, una figlia, un’amica, un nipote ed una grande donna. Le famiglie che vivono l’ergastolo del dolore hanno diritto a giustizia e pena esemplare”. Così sui social, ad una settimana dall’inizio del processo in Corte d’Assise a Milano per Alessandro Impagnatiello, Chiara Tramontano, sorella di Giulia, la 29enne incinta al settimo mese uccisa dall’ex fidanzato con 37 coltellate nella loro abitazione di Senago, nel Milanese, lo scorso 27 maggio.

Il processo per omicidio volontario pluriaggravato inizierà, davanti alla Corte d’assise di Milano, il prossimo 18 gennaio.
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Il post di Chiara per la sorella

Su Facebook, la sorella della giovane, Chiara Tramontano, ha aggiunto: “Ci siamo. Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella. GIUSTIZIA per il nipote che non culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saremo più in 5 a tavola. GIUSTIZIA per Giulia, che ha perso la vita, la famiglia e non per ultimo, suo figlio Thiago. GIUSTIZIA per Chiara, che ha perso sua sorella maggiore, guida, spalla e riparo da tempesta. GIUSTIZIA per Mario, che a soli 21 anni ha portato sulle spalle la bara di sua sorella e suo nipote e in silenzio urla strazio e dolore. GIUSTIZIA per Loredana e Franco, la cui vita si è fermata quel giorno e che vivono nel solo ricordo della figlia Giulia, che hanno cullato dal primo giorno e cresciuto per 29 anni con amore e dedizione. Oggi sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo. Se vuoi, ricondividi per gridare GIUSTIZIA per mia sorella e mio nipote, barbaramente uccisi il 27 Maggio 2023″.

Cosa rischia Impagniatiello

Intanto, davanti alla Corte la difesa dell’ex barman 30enne potrebbe puntare tutto su una richiesta di perizia psichiatrica. Impagnatiello è finito a processo dopo la richiesta di rito immediato avanzata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo nelle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo.

Il 30enne accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione (avrebbe fatto anche ingerire alla fidanzata veleno per topi per mesi), crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza. È anche imputato per interruzione di gravidanza non consensuale e per occultamento del cadavere.

“Il processo si fa nelle aule dei tribunali non sui social. Posso solo dire che a ogni azione ci sarà una reazione”, dice a LaPresse il padre di Giulia, Franco, commentando la possibilità che i difensori di Impagnatiello possano chiedere una perizia psichiatrica. A una settimana dall’inizio del processo, Franco Tramontano conclude dicendo “Siamo pronti“.
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Ultimo Aggiornamento: 09/01/2024 18:19