
Quattro virus avrebbero aggredito in contemporanea Beatrice, la bimba di 4 anni in provincia di Padova, senza lasciarle scampo. Beatrice Angela Gobbo è morta a soli 4 anni lo scorso 4 gennaio nella terapia intensiva dell’ospedale di Padova. Una morte improvvisa, si era detto, senza patologie pregresse. Pochi giorni prima, un altro episodio drammatico ha colpito un altro bambino di 4 anni a Cremona, anche lui colpito da più virus contemporaneamente. Ritorna l’annosa questione dell’importanza dei vaccini antinfluenzali anche per i più piccoli.
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Cosa è successo alla piccola Beatrice Angela Gobbo
La testimonianza del papà di Beatrice, Giovanni, riporta che la bambina ha partecipato a una festa con gli amici e il giorno dopo è andata al cinema. La sera del 31 dicembre la piccola ha incominciato ad avere sbalzi di temperatura con picchi di febbre a 40 gradi. Poi l’intervento del 118 e la corsa in ospedale. Si sono verificate una serie di complicanze: sono stati riscontrati alcuni virus che l’hanno colpita, poi è intervenuta un’emorragia cerebrale e il 4 gennaio alle 12.45 è stato dichiarato il decesso. Nessuno dei 4 virus, hanno detto i dottori, sarebbe correlabile all’influenza stagionale.
Cos’è successo? Prova a rispondere a questa domanda, posta dal Gazzettino, la dottoressa Liviana Da Dalt , ex direttrice del Dipartimento di Salute della mamma e del bambino di Padova. “Una morte fulminante è più frequente nei bimbi molto piccoli, appunto con il sistema immunologico compromesso, o con malattie primitive o secondarie, ma è insolita a questa età. Avviene perché l’equilibrio tra l’aggressività dell’agente infettante e la risposta immunitaria si rompe e si verificano le sepsi, una volta definite setticemie, sia batteriche che virali, tipiche di questo periodo”.
La risposta immunitaria del bambino, sintetizzando, può creare un’infiammazione sistemica, che interessa tutti gli organi e che può portare, con un meccanismo invasivo e travolgente, a un’insufficienza multiorgano, con un danno infiammatorio generalizzato, che pregiudica la funzione di fegato, cuore, reni e sangue.
L’appello dei dottori per la vaccinazione
Dopo i casi di morti terribili di bambini in Italia, alcuni pediatri si appellano alle famiglie: “Pochi genitori vaccinano i bambini contro i virus stagionali. Nonostante una campagna informativa adeguata da parte delle Regioni, che però viene fatta ai medici, e non tanto alla popolazione. O almeno questa è la percezione. La maggior parte delle famiglie non pensa nemmeno alla possibilità di vaccinare i figli se i vaccini non sono obbligatori, come quelli invece richiesti in età molto precoce, fatti nei primi anni di vita”.
Come funzionano i vaccini antinfluenzali nei bambini
L’Istituto Superiore di Sanità specifica che il vaccino antinfluenzale è raccomandato per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età che non hanno controindicazioni al vaccino, “perché è stato ampiamente dimostrato nel corso del tempo, da una letterature scientifica amplissima, che i benefici superano infinitamente i possibili, lievissimi, effetti collaterali dovuti al vaccino, che nella maggior parte dei casi sono comunque arrossamento cutaneo, dolore nel sito di infezione e generale malessere o leggera febbre, tutti sintomi che si risolvono in poche ore”.
Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato per via intramuscolare ed è raccomandata l’inoculazione nel muscolo deltoide per tutti i soggetti di età superiore a 2 anni. “Nei bambini fino ai 2 anni e nei lattanti la sede raccomandata è la faccia antero-laterale della coscia. Un’alternativa cui si può ricorrere anche in Italia – ma che, come ci confermano alcuni pediatri, si trova poco (a Torino però ad esempio è possibile averlo) – è quello cosiddetto LAIV sotto forma di spray nasale: basta uno spruzzo in entrambe le narici e il vaccino è fatto. Senza dolore né fastidio per il bambino”.