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Leccare la sarda in tempo di miseria: la strategia salviniana per non perdere le regioni

Pubblicato: 13/01/2024 14:58

È un tipico detto siciliano che identifica un periodo di grandi ristrettezze, in cui non si ha come nutrirsi se non, appunto, leccando la sarda, pesce povero per eccellenza. Deve essere questo il momento di Matteo Salvini, messo alle strette proprio sulla Sardegna. La Meloni gli vuole strappare la Regione governata da Solinas, un alleato di Salvini. E su questo punto è andato a mare il vertice di centrodestra con la Meloni. Le regionali sono la vera prova di forza del nuovo potere meloniano che, forte di Palazzo Chigi e di un consenso almeno triplo rispetto alle cifre dei suoi alleati, ha deciso di mettere bandierine sul territorio per consolidarsi. Perché se le elezioni politiche sono troppo variabili, vista l’ondivaghezza degli elettori, il potere regionale solitamente è più stabile.

La Sardegna potrebbe essere solo il primo terreno di cedimento

La Sardegna è il primo banco di prova, e Salvini e costretto a scegliere. Se stare nella coalizione o seguire Solinas in una candidatura in solitario. Questo spaccherebbe il centrodestra oltre i confini dell’isola. Ma d’altra parte chi cede poi è costretto a cedere sempre. Se Salvini cede sulla Sardegna sarà costretto dagli eventi dopo le europee, a meno di un improbabile exploit, a cedere sul Veneto o Lombardia. E questo destabilizzerà per sempre la Lega, creando faide irreversibili. Pertanto oggi si deve scegliere, salvare l’unità del centrodestra, leccando appunto la Sarda, o salvare il Nord, rompendo sulla Sardegna? Lo sapremo a breve.

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2024 15:02