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Strage di Erba, spunta audio che getta ombra sui rilievi: non venne detta la verità

Pubblicato: 15/01/2024 08:05

Nuove e potenziali svolte emergono nel caso della strage di Erba, con un audio inedito di otto secondi che potrebbe gettare ombre sui rilievi effettuati durante le indagini. Questa prova sarà ascoltata nella puntata di “Farwest“, il programma condotto da Salvo Sottile su Rai3, proveniente dagli allegati all’istanza di revisione del processo presentata dagli avvocati di Olindo Romano e Rosa Bazzi.
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Gli audio: il carabiniere non era solo

L’audio rivela una conversazione tra due persone, una delle quali sembra essere il brigadiere dei carabinieri Carlo Fadda, che si occupò di rilevare tracce di sangue di Valeria Cherubini sull’auto dei coniugi Romano e Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage. “Chiudili, per favore, Dome…” seguito da “Mi accendi un attimo il faro?“, sono le frasi registrate che suggeriscono la presenza di un altro carabiniere durante l’esame, contrariamente a quanto affermato dal sottufficiale. Di per sé però naturalmente ciò non porta a considerare automaticamente invalidabili i rilievi.

Questo elemento potrebbe indebolire uno dei “tre pilastri” su cui si basarono le condanne dei coniugi, ovvero la rilevazione della traccia di sangue di Valeria Cherubini. Se fosse confermata la presenza di un altro carabiniere durante l’esame, emergerebbero nuove domande sulla procedura seguita e sulla validità dei rilievi.

L’audio solleva interrogativi significativi, soprattutto considerando le precedenti dichiarazioni di Fadda di aver agito da solo. La difesa punta anche su altre anomalie riguardo la prova ematica, come evidenziato dal sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser, che ha sottolineato l’assenza di repertazione adeguata e di foto con reagenti fosforescenti.

La richiesta di revisione del processo si basa anche su una consulenza del genetista Marzio Capra e su un’intervista rilasciata da Fadda al programma “Le Iene”. Gli avvocati di Rosa e Olindo, nell’istanza di 156 pagine, mettono in discussione la procedura investigativa, suggerendo che potrebbe esserci stata una sorta di scorciatoia da parte degli investigatori per incriminare i loro assistiti.

Appuntamento al 1 marzo con la discussione delle nuove prove

Il prossimo 1° marzo sarà una data chiave per il caso, quando si discuteranno nel merito le nuove prove alla Corte di Appello di Brescia. La revisione del processo potrebbe portare a un ribaltamento del giudizio, attualmente basato sulle confessioni di Rosa e Olindo e sul riconoscimento in aula di Mario Frigerio, unico sopravvissuto della strage.

Queste nuove informazioni aggiungono un altro strato di complessità a un caso già intricato, che per anni ha scosso l’opinione pubblica italiana. La possibilità che emergano ulteriori “elementi a discarico” nel periodo precedente all’udienza contribuisce a un clima di crescente attesa e speculazione sulle reali dinamiche di uno dei più controversi casi di cronaca nera in Italia.

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2024 09:49