
La nostalgia del Duce trova albergo, e non poche polemiche, in una storica salumeria di Vico Equense. Come riportato sulle colonne de La Repubblica, a pochi passi dal centro, tra affettati e formaggi, spiccano le foto di Benito Mussolini e gli articoli del ventennio fascista.
Il titolare della bottega, Giovanni, ne spiega i motivi e rincara la dose: “Sì, sono fascista e non cambio idea. Il sabato indosso il grembiule nero con la faccia del Duce”. Nel negozio di Vico Equense Benito Mussolini è ovunque. C’è anche un vino a lui dedicato. Una vicenda destinata di certo ad alimentare polemiche. Sul web già ci sono i primi commenti di condanna, altri certamente da censurare. Chi conosce il proprietario sella salumeria lo descrive come una persona conviviale e di grande simpatia.
Leggi anche: Acca Larentia, il saluto romano è reato o no? Arriva la sentenza della Cassazione
Ricordi nostalgici

Il proprietario del negozio trasformato in tempio fascista, che ogni sabato indossa il grembiule nero con la faccia del duce. “Non è nostalgia”, precisa. “Io sono fascista da quando avevo 14 anni e non ho mai cambiato idea. Ero iscritto al Movimento sociale, oggi voto a destra e non faccio più politica”.
Cimeli risalenti all’epoca fascista sono un po’ ovunque: un calendario con raffigurato Mussolini mentre fa un discorso in piazza, con l’elmetto e la divisa militare in un quadro, il volto severo ricostruito in un busto. Sotto ci sono i bicchieri di carta e la pasta da vendere ai clienti.
Il salumiere racconta: “Io la penso così, nessuno ha mai protestato. La prima cliente che entra la mattina è comunista, discutiamo. Ho amici di sinistra, non sono d’accordo con le loro idee. Ogni tanto si apre un dibattito e ognuno resta delle sue convinzioni”.
Il salumiere spietato sulla Meloni: “Io non voto le donne”
Non è l’unico retaggio che si porta dal passato, visto che quando si tratta di Giorgia Meloni non contesta alla premier questo o quel provvedimento. Ma candidamente confida “Io non voto le donne” e tra l’attuale Presidente del Consiglio e La Russa sceglierebbe il secondo.
Giovanni ormai noto a Vico Equense come “Giovanni il fascista” si divide tra il lavoro alla salumeria e foto in cui si fa ritrarre col braccio teso. E fa quasi impressione pensare che, Vico Equense, sia lo stesso paese di Franca Scaramellino. Nel 1944 Franca e suo marito Camillo Renzi furono arrestati, perseguitati dai nazisti e deportati a Dachau dove Renzi, n° di matricola 113506, morì, probabilmente, il 13 febbraio ’45. Lei è morta nel 1991 ma i suoi parenti nel 2022 hanno ricevuto dal presidente Mattarella la medaglia al valore civile.
Lei originaria di Vico, a pochi passi dalla salumeria dove il duce, risplende ancora, insieme al grembiule nero del sabato fascista.
Leggi anche: Acca Larentia, Rula Jebreal querelata da Fabio Rampelli: “Ne parliamo in tribunale”