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Fringe benefit 2024, ecco chi potrà richiedere il bonus aziendale e come ottenerlo

Pubblicato: 19/01/2024 16:36

Cos’è il cosiddetto fringe benefit e quali famiglie potranno usufruirne? Una domanda che tante famiglie italiane si stanno ponendo in questi mesi, visto che il bonus permette di fatto di ottenere fino a 2 mila euro di cosiddetti “benefici aziendali” senza che questi siano conteggiati nella dichiarazione dei redditi. Un aiuto non da poco, con delle limitazione: per i dipendenti senza figli, ad esempio, il limite è fissato a mille euro. I soldi potranno servire per pagare le bollette, o anche l’affitto o il mutuo sulla prima casa. Trattandosi di un benefit, però, la decisione sull’erogazione o meno del bonus spetta ai datori di lavoro. Ma chi potrà fare richiesta nello specifico? (Continua a leggere dopo la foto)

Potranno ricevere il fringe benefit esentasse fino a 2mila euro i dipendenti, ma anche coloro che hanno un reddito assimilato a quello da dipendente, come i co.co.co. e i collaboratori a progetto, se hanno figli a carico. Ricordiamo che un figlio è considerato fiscalmente a carico qualora abbia meno di 24 anni e un reddito al di sotto dei 4mila euro lordi. Può essere considerato “a carico” anche un figlio di più di 24 anni, purché però il suo reddito non superi i 2.840,51 euro in un anno. (Continua a leggere dopo la foto)

Se entrambi i genitori lavorano, avranno allo stesso modo diritto all’esenzione: a prescindere che il figlio sia a carico di uno solo o di tutti e due, i lavoratori potranno ottenere fino a 2mila euro a testa senza tasse. Per quanto riguarda il bonus in versione ridotta, ovvero con tetto di esenzione fissato a mille euro in un anno, potranno invece averlo tutti i dipendenti che non hanno figli a carico. Anche in questo caso, sono inclusi sia i dipendenti che i lavoratori con reddito assimilato a quello da dipendente.

Per legge, comunque, le aziende non sono obbligate a erogare il bonus. Trattandosi di un fringe benefit, ovvero di una forma di welfare aziendale, il beneficio può infatti essere previsto soltanto come parte contrattazione o su iniziativa del datore di lavoro. Nel caso in cui intenda procedere, il datore di lavoro dovrà farsi consegnare una dichiarazione firmata con i codici fiscali dei figli a carico, e poi conservarla in caso di controlli successivi.

Con la legge di bilancio per il 2024 varata dal governo Meloni, il bonus fino a 2mila euro annuali potrà essere dedicato al pagato delle utenze domestiche (acqua, energia elettrica, gas) oppure alle spese per l’abitazione (affitto o mutuo, solo se per la prima casa). Se la somma erogata dal datore di lavoro non sarà superiore ai 2mila euro previsti, non avrà effetti sulla dichiarazione dei redditi. In caso contrario, sarà tassata la parte in eccesso.

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