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“Pronti a bloccare l’Italia”. Si riaccende la protesta dei trattori: il giorno fissato sul calendario

Pubblicato: 25/01/2024 22:30

Pronti a bloccare l’Italia, con tanto di data già fissata sul calendario. Questo l’annuncio fatto dal leader degli agricoltori traditi Danilo Calvani, che ha puntato il dito contro il governo: “Meloni e Lollobrigida si sono trasformati nei nostri carnefici. Non ci faremo strumentalizzare dalla politica, abbiamo imparato la lezione”. A breve, quindi, potrebbe andare in scena una nova protesta, dopo che il 22 gennaio si erano già tenuti sit-in in diverse città italiane, da Bologna a Viterbo, da Verona a Frosinone. Tappe già fissate, nei prossimi giorni, a Udine, Alessandria e Ravenna.

Obiettivo dei manifestanti è quello di arrivare a Roma, anche se non è stato ancora deciso quando dovrebbe andare in scena l’ingresso nella capitale. Danilo Calvani, storico esponente dei forconi che dieci anni fa era arrivato fin dentro i palazzi della politica, ha spiegato all’Huffington Post: “Stavolta non ci fermano. Abbiamo imparato la lezione. Eravamo tanti ma siamo andati male come risultati. La politica si comprò un po’ di persone. Ci hanno chiamato ‘forconi’ perchè c’erano degli infiltrati siciliani che poi si sono venduti. Qualcuno s’è fatto pure i soldi… Ma adesso siamo C.R.A. e basta. Comitati Riuniti Agricoli-Agricoltori traditi. La politica la teniamo alla larga”.

“Le nostre richieste sono tutte legate all’agricoltura. Noi siamo agricoltori liberi, siamo contro i diktat dell’Unione europea e non vogliamo più essere rappresentati dai sindacati come Coldiretti, asserviti ai poteri forti. Ci stanno ammazzando” ha detto Calvani. “Hanno fatto accordi con i paesi del Nord Africa, li chiamano corridoi verdi, con questi accordi arriva nel nostro paese in maniera massiccia una produzione ottenuta con presidi sanitari vietati in Italia da 40 anni. Ma noi non li possiamo usare. E anche di questo dobbiamo ringraziare i sindacati agricoli”.

“La farina di insetti e la carne sintetica sono questioni di libera scelta, ognuno fa quello che gli pare. Qui il nostro problema – ha spiegato ancora Calvani – è che non riusciamo a fare reddito, ma se siamo esposti per 30-40 mila euro, le nostre aziende vanno all’asta con rapidità impensabile e subito vengono comprate”. Anche per questo chiedono un accesso più facile ai fondi europei per migliorare l’agricoltura. “Li prendono sempre le stesse persone, per miliardi, e anche qui la colpa è dei Centri di assistenza agricola gestiti dai sindacati di categoria”. Poi l’annuncio: “Andiamo avanti a oltranza. Intanto hanno aderito anche comitati di pescatori e i portuali. E’ un effetto domino. Stiamo ammassando i mezzi. Tra 10 giorni l’Italia sarà paralizzata, nessuno di noi molla. Lo posso mettere per iscritto”.

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Ultimo Aggiornamento: 25/01/2024 23:46