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Promoter di beveroni e mental coach: chi è la coppia complice dell’esorcismo di sangue

Pubblicato: 12/02/2024 11:56

Nel suo delirio paranoico, purtroppo, Giovanni Barrecca è stato spalleggiato da due persone che hanno dato credito alle sue teorie sul fatto che i familiari fossero posseduti da forze demoniache. Queste due persone sono state fermate dopo la confessione di Barrecca sull’uccisione di due figli e della moglie.
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Giovanni Barreca, un muratore di 54 anni, insieme a Sabrina Fina e Massimo Carandente, una coppia di palermitani, sono stati fermati in relazione all’omicidio della moglie di Barreca, Antonella Salamone, e dei due figli dell’uomo, Kevin di 16 anni ed Emanuel di 4 anni.

esorcismo giovanni barrecca

Barreca, convinto che il diavolo avesse preso possesso della sua famiglia, ha confessato l’omicidio. Sia lui che la coppia di Palermo, che ufficialmente si occupavano della promozione di beveroni, tisane e pasticche per la cura del corpo, erano profondamente influenzati da una fede che dominava ogni aspetto della loro vita. Gli investigatori, coordinati dalla procura di Termini Imerese, ritengono che siano stati proprio Fina e Carandente a rafforzare le convinzioni di Barreca e a partecipare attivamente al rituale di esorcismo.

I loro nomi trovati grazie al telefono di Barrecca

Le indagini sono state indirizzate verso i tre sospettati grazie al telefono di Barreca e ai suoi contatti social, che hanno rivelato uno scambio continuo con la coppia. Questi ultimi facevano parte del gruppo di preghiera ospitato frequentemente da Barreca nella sua abitazione, un luogo che aveva pensato di trasformare in un santuario personale ma che è diventato il palcoscenico di una tragedia.

Il primo indizio sulla natura del delitto è stato fornito dall’unica figlia sopravvissuta di Barreca, trovata in stato catatonico e che ha mormorato ai carabinieri di un esorcismo. I dettagli emergono in modo frammentario, ma gli inquirenti sono convinti che la coppia di Palermo abbia collaborato al rituale che ha portato alla morte di Antonella Salamone e dei suoi due figli. La cronologia precisa degli eventi rimane incerta, ma si sospetta che la madre sia stata uccisa prima dei figli.

Le bacheche social di Barreca e Carandente erano piene di citazioni religiose, sermoni e predizioni apocalittiche, riflettendo una visione del mondo dominata dalla lotta contro il male. Carandente, in particolare, condivideva frequentemente messaggi che enfatizzavano la vigilanza contro il diavolo e l’importanza dell’obbedienza a Gesù Cristo, mentre Fina utilizzava i suoi canali social principalmente per promuovere i suoi prodotti, pur mescolando questi con espressioni di fede cristiana.