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33 mesi prima di dire addio al telefono: gli smartphone hanno vita sempre più breve

Pubblicato: 13/02/2024 15:40

Dica 33. Stavolta non al medico, ma al proprio smartphone. Il numero, secondo una ricerca presentata da Strategy analyitics (company che supporta le pianificazioni delle aziende), è quello che indica ogni quanto tempo saremo “costretti” a sostituire i nostri indispensabili device personali. Con una curva del grafico, per i mesi fino al 2025, che si manterrà in discesa. Ma l’Italia su questo tema marcia in controtendenza.

Tempi più frequenti quindi per cambiare il nostro smartphone. Un “dato più che auspicabile per il mercato di riferimento, che punta a un numeroso replacement, promosso con lo sviluppo continuo di funzionalità accessorie”, informa l’agenzia giornalistica 9colonne.it diretta da Paolo Pagliaro, sottolineando che l’accelerazione al ricambio appare fisiologica. Dal 2015 a oggi, infatti, si è “assistito a un ciclo di vita maggiore dello smartphone e a un conseguente calo delle vendite”.

Fatti due calcoli, il ciclo di vita medio dei telefoni è stato fino a poco tempo fa di 40 mesi. Tempi più lunghi rispetto ai precedenti, a causa dalla crisi economica mondiale innescata dal Covid. Con conseguenti contrazioni di mercato per i maggiori marchi del settore. Messi alle spalle quei tempi di incertezza, con la ripresa economica in atto e con le novità tecnologiche di settore che irrompono sul mercato, si torna a spingere su un maggiore ricambio degli smartphone. E su un incremento delle vendite.

I Baby Boomer e la conservazione del device: chi cambia cellulari più frequentemente

Come analizzato sempre dalla ricerca, i 33 mesi di “vita” del device indicati come media per i futuri mesi prendono in considerazione “il ciclo di vita considerato in rapporto alla popolazione in fascia “baby boomers” (nati tra il ’45 e il ’65) e non alla popolazione totale”. Specificando meglio, risulta che per i nativi digitali (nati tra fine anni ’90 e primi dieci anni del 2000) i mesi di riferimento riscontrati sono nettamente inferiori. Per la generazione Z infatti il cambio di telefonino risulta avvenire in media ogni 18-21 mesi.

L’analisi si spinge anche oltre, spiegando che i 33 mesi di media variano molto in base alla nazionalità. E qui l’Italia si distingue nel mondo, se in positivo (per le aziende di settore senz’altro) o in negativo (per le implicazioni sociali e culturali che comporta il dato) è tutto da verificare. Se nel Regno Unito la sostituzione risulta più frequente che in Francia, dove uno smartphone si cambia ogni 3-4 anni, l’Italia ribalta la media. Lo spiega uno studio di Kantar World Planet (sempre citato da 9colonne.it) , che indica il nostro Paese come quello con il ciclo di sostituzione più breve del mondo: da noi i cambi di smartphone si verificano ogni 17,7 mesi. Potenza, o effetto, delle pubblicità? Certo è che il dato italiano è in controtendenza rispetto agli altri Paesi.

Ma non solo. Riguardo ai trend di sostituzione rispetto alla vita media effettiva dello smartphone (cioè quando presenta problemi o non è più funzionale), emerge che la scelta di cambiarlo non è dettata soltanto dalla fine del ciclo di vita dell’apparecchio, ma principalmente dalla smania di possedere e utilizzare il modello più alla moda. In Europa occidentale più che altrove, spiega lo studio, “questa tendenza va a favore dei colossi tech: a un ciclo di sostituzione più veloce corrisponde inevitabilmente un’impennata delle vendite di dispositivi”.

– Strategy Analytics Inc. è una azienda globale di supporto alle imprese nel loro ciclo di vita, pianificando una gamma di soluzioni per le ricerche di mercato personalizzate.