
Non sforzatevi a cercarlo su Wikipedia: non esiste, non è nemmeno friendly come petaloso. Esiste Contemporaneità, che rappresenta in modo astratto il pensiero e gli stili dell’epoca presente. Ma si tratta di un tempo sufficientemente ampio, un decennio, un quinquennio, almeno un anno, per rappresentare una forbice temporale storicizzabile, in cui alcuni fenomeni si sviluppano. Odiernità è invece l’oggi, l’odierno, parola che esiste, ma non esiste, perché troppo breve il tempo di analisi, l’odiernità, ciò che rappresenta nel suo svolgersi l’oggi.
Viviamo con un accelerazione costante e crescente: il passato ci sfugge velocemente, il futuro è caratterizzato da incertezze talmente ampie che è impossibile prevedere scenari. Ma l’Oggi? Il tempo che è adesso mentre scrivo queste poche righe?
Spesso, quasi sempre, avendo ansie sul passato, sulle cose non fatte, sui risultati non raggiunti, sugli errori in cui siamo incappati, e preoccupazioni enormi per la quantità di variabili che entrano in campo – cose che non riuscivamo ad immaginare – ci dimentichiamo di vivere l’oggi, adesso. Adesso è adesso. Sembra banale ma è la massima del protagonista di Perfect days – il film di Wenders sulle giornate che sembrano uguali ma non lo sono – Hirayama, un pulitore di cessi nipponici. Tutto è essenziale: riti, routine, gesti come il ripiegamento del letto. Questa essenzialità scintoista rasenta la perfezione. È un lavoro a togliere, a privare, invece che ad aggiungere come facciamo noi occidentali, più cose, più persone, più luoghi, più esigenze. L’odiernità è la cifra filosofica in cui ci spinge l’attore Koji Yakusho, con un sorriso che ci fa capire che Poros, il dio dell’Abbondanza, della soddisfazione di tutto, nell’odiernità viene battuto da Penìa, la Privazione, la più sfigata delle dee greche. Perché nell’oggi puoi vivere bene se ti accontenti di piccole cose che in una giornata possono essere piccoli miracoli.
Anche oggi c’è il Sole, anche oggi respiro, anche oggi vedo stormire le foglie, anche oggi ho svolto bene ed in tempo il mio lavoro, anche oggi ho ascoltato quella canzone che mi piace tanto. Anche Oggi, sono vivo. Perché la vita è adesso. Domani chi lo sa.