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Strage di Latina, Christian Sodano racconta l’orrore: “Sono tornato indietro e ho finito Renéè, non volevo soffrisse”

Pubblicato: 14/02/2024 19:54

“Quando ho visto che Desyrée Amato era ormai scappata, sono tornato in sala da pranzo e ho esploso altri due colpi. Mi sono reso conto che la sorella Renée non era ancora morta e non volevo farla soffrire” così Christian Sodano ha raccontato sommariamente il tragico pomeriggio di ieri.
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Sodano era orfano dei genitori e dormiva spesso nella villetta della sua ex anche dopo la rottura. Nel pomeriggio di martedì 13 febbraio, al rientro dal turno di lavoro alla Guardia di finanza di Ostia, i due hanno litigato. Desyrée, 22 anni, si è salvata perché la sorella minore, Renée, 19 anni, e la madre, Nicoletta Zomparelli, 49 anni, le hanno fatto da scudo. Il padre della ragazza, un imprenditore ortofrutticolo già noto alle forze dell’ordine, non era in casa in quel momento.
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Senza versare una lacrima e senza neppure chiedere informazioni sullo stato di quella che era ormai la sua ex fidanzata, il militare ha risposto alle domande degli investigatori e del pm. E ha svelato un terribile particolare: alla 19enne Renée, ferita gravemente, ha dato ben due colpi di grazia. Quelli che Desyrée, di tre anni più grande, ha sentito all’interno dell’abitazione dopo essere riuscita a scappare da una finestra ed era rifugiata dietro una legnaia in giardino.

“Non potevo farcela. Volevo uccidermi e per quello sono andato in macchina a prendere la pistola. Mi volevo suicidare, ma non ho mai neppure pensato di colpire Desyréé”, dirà poi agli inquirenti dopo il terribile omicidio commesso.
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Fiori davanti all’agenzia immobiliare gestita dalla mamma di Desyrée e per la quale lavoravano entrambe le figlie

Sodano era fidanzato con la giovane da soli sei mesi

I due si erano conosciuti solo sei mesi fa in discoteca ma la giovane, dopo una vacanza a Cuba, aveva capito che Sodano non faceva per lei: troppo possessivo, troppo chiuso, sempre pronto a metterle mille divieti, considerandola una cosa sua e solo sua. Così aveva deciso di lasciarlo.

La villetta della famiglia Amato, sotto sequestro

La testimonianza di Desyrée

“Quando ho visto la pistola sono scappata e mi sono chiusa in bagno”, ha detto Desyrée agli investigatori. Accolta in stato di shock dal dipendente di una vicina pompa di benzina, Desyrée Amato è stata raggiunta presto dai carabinieri. Lì ha dato le prime informazioni. Era in pigiama ed era scappata dal bagno nel quale si era rifugiata finché non si è assicurata dell’allontanamento di Sodano.

“Non è chiaro ancora il motivo della lite, ma la ragazza ha sentito urlare il ragazzo in modo abnorme, come non le era mai capitato di sentirlo. Subito dopo Sodano ha estratto l’arma. “Quando l’ho vista ho iniziato ad urlare e sono corsa verso il bagno, mi ci sono chiusa dentro. Sentendo le urla sono arrivate mia mamma e mia sorella. Lui ha sparato contro di loro, poi è venuto verso il bagno. Ha preso a calci la porta, fino a romperla”.

La ragazza è riuscita a scappare ancora. Ha raggiunto la camera della sorella e poi è corsa fuori. Si è nascosta dietro la legnaia nel giardino di casa. Da lì ha sentito altri due colpi di pistola. In quel momento è fuggita in strada, passando da un buco della recinzione dell’abitazione, e si è diretta verso la pompa di benzina.

Il finanziere, rinchiuso in carcere, dovrà ora essere interrogato dal gip Giuseppe Cario. Un interrogatorio previsto per il prossimo 16 febbraio, al termine del quale il giudice dovrà decidere se convalidare il fermo e se disporre una misura cautelare.

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2024 14:18