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Ciccio e Tore, vicini alla svolta. I genitori: “Abbiamo nuove prove”

Pubblicato: 28/02/2024 21:59

Dopo 18 anni dal tragico evento che ha portato alla morte dei “fratellini di Gravina”, Francesco e Salvatore Pappalardi, di 13 e 11 anni, la loro famiglia chiede giustizia e la riapertura dell’inchiesta. Le nuove prove in loro possesso, secondo Rosa Carlucci e Filomena Pappalardi, madre e sorella delle vittime, potrebbero fare luce su quanto realmente accaduto quel fatidico 5 luglio del 2006.

Le due donne, supportate legalmente dall’avvocato Giovanni Ladisi e dal consulente Rocco Silletti, si apprestano a depositare una richiesta formale presso la Procura di Bari, auspicando che le nuove evidenze raccolte possano finalmente portare alla condanna dei responsabili. “I colpevoli ci sono ed è giusto che paghino per ciò che hanno fatto ai miei figli. Non si tratta di minorenni ma di persone grandi. Abbiamo nuovi elementi nel fascicolo che presenteremo in Procura, come il nome di chi potrebbe aver causato la loro morte,” hanno dichiarato le donne, sottolineando la gravità delle informazioni acquisite.

La casa delle cento stanze

Rosa Carlucci, in particolare, ha annunciato l’intenzione di inviare una copia dell’istanza anche al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ribadendo che prove concrete esistevano già all’epoca dei fatti. La scomparsa dei fratelli Pappalardi si trasformò in un caso di omicidio quando, il 25 febbraio 2008, i loro corpi furono ritrovati senza vita nella cisterna della “Casa delle cento Stanze”, un edificio abbandonato nel centro di Gravina. Filippo Pappalardi, padre dei bambini, fu inizialmente accusato e poi scagionato, mentre le indagini furono riaperte e archiviate nel 2012 per insufficienza di prove.

Oggi, con nuovi elementi in mano, la famiglia spera in una svolta. “Si ipotizzava che dei ragazzini stessero giocando con i miei figli in quel posto. Noi abbiamo scoperto perché sono stati reticenti nel parlare. Abbiamo trovato nuovi elementi completamente diversi rispetto a prima. Non è stato un gioco tra bambini, c’è ben altro. E poi si ipotizza che uno dei colpevoli abbia utilizzato un compensato in legno per nascondere la buca profonda di 20 metri dove i miei bambini sono caduti: questo fa molto male,” ha rivelato Rosa Carlucci, esprimendo il dolore per la perdita subita e la determinazione nel cercare giustizia.

La famiglia Pappalardi, attraverso le parole di Filomena, manifesta un misto di rabbia e dolore per gli anni trascorsi in cerca di verità. Oggi, con i presunti responsabili divenuti maggiorenni, la speranza è che la procura possa finalmente leggere il fascicolo presentato e agire di conseguenza. “Vorrei che la procura leggesse questo fascicolo e che possa punire i colpevoli. Perché oltre ai bambini potrebbero esserci i loro genitori dietro questa storia,” conclude Filomena Pappalardi, chiedendo un’indagine approfondita per fare luce su una vicenda che ha segnato profondamente la loro vita.

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Ultimo Aggiornamento: 28/02/2024 22:04

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