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Strage Altavilla Milicia, Sabrina Fina vuole parlare: “Vuole dare la sua versione, diversa da Barreca”

Pubblicato: 02/03/2024 11:57

Sabrina Fina vuole parlare con i magistrati. La donna accusata di aver ispirato la strage d’Altavilla Milicia, insieme al marito, Massimo Carandente, lo ha comunicato al suo avvocato Marco Rocca in una telefonata di pochi minuti.
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La coppia, fino ad oggi, aveva scelto il silenzio, scaricando le responsabilità, nelle poche frasi concesse, a Giovanni Barreca. Per quest’ultimo, indagato per aver ucciso la moglie e due figli, il Gip ha autorizzato una perizia psichiatrica, chiesta dalla difesa, che sarà effettuata dallo psichiatra Alberto Caputo e dalla criminologa Roberta Bruzzone.

“Sabrina Fina accusata per la strage familiare di Altavilla Milicia insieme al marito Massimo Carandente, a Giovanni Barreca, e alla figlia di quest’ultimo di 17 anni ha chiesto di essere sentita dai magistrati per chiarire la sua posizione. Stanno uscendo versioni soprattutto da parte di Barreca che non rispecchiano quanto successo in quella casa e così la mia assistita vuole essere sentita per chiarire la loro posizione” questa la dichiarazione dell’avvocato Marco Rocca, che assiste la coppia di coniugi. In merito a Massimo Carandente, l’avvocato ha detto di credere che anche lui vorrà essere sentito dai magistrati di Termini Imerese: “Non l’ho sentito ma credo che anche per lui preparerò una richiesta – ha detto il legale – Ci sono tanti aspetti da chiarire e spiegare per fare luce su quanto successo nella villetta di Altavilla”.
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Chiesta la perizia psichiatrica per Barreca

Uno psichiatra valuterà la capacità di intendere e volere di Giovanni Barreca, l’uomo che ha ucciso la moglie e i figli al culmine di un rito di liberazione dal demonio.

La perizia sarà effettuata dallo psichiatra Alberto Caputo e dalla criminologa Roberta Bruzzone. L’indagato, in carcere da settimane e reo-confesso, al suo legale ha ribadito di aver agito per liberare la famiglia dal demonio. Il rito prevedeva sevizie e torture. La madre è stata uccisa e bruciata, i figli legati con le catene e soffocati.

Fina e Carandente, i due predicatori “fratelli di Dio” avrebbero aiutato il muratore e la figlia di 17 anni ad “allontanare il demonio” da Antonella Salamone, torturata, uccisa, bruciata e seppellita nel giardino della villetta di Altavilla. Un “esorcismo” realizzato anche nei confronti dei due figli di Barreca, anche loro torturati e assassinati nel corso della settimana compresa tra il 5 febbraio e la notte tra sabato 10 e domenica 11.
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Ultimo Aggiornamento: 07/03/2024 08:21