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Morte Martina Rossi, i due colpevoli in semilibertà. Il papà della vittima: “Una vergogna”

Pubblicato: 04/03/2024 19:36

Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, i due giovani originari di Arezzo condannati per il tentato stupro di Martina Rossi, la studentessa genovese precipitata da un hotel di Palma de Mallorca, in Spagna, il 3 agosto 2011, sono fuori dal carcere, affidati ai servizi sociali dal tribunale di sorveglianza di Firenze, il beneficio di legge che era stato loro negato inizialmente dopo la sentenza che infliggeva a entrambi tre anni di pena. I due svolgeranno lavori socialmente utili.

Il residuo di pena dovrebbe teoricamente esaurirsi a ottobre 2025, ma con la buona condotta i due condannati potrebbero cavarsela entro i primi del prossimo anno. Tredici anni dopo la morte della ragazza Albertoni e Vanneschi, che alloggiavano nello stesso albergo della ragazza, hanno chiesto, attraverso i loro avvocati, che il giudice civile del Tribunale di Arezzo – davanti al quale si svolge la causa per il risarcimento del danno – riconosca un grado di responsabilità della giovane studentessa ventenne di Genova nella caduta mortale. Secondo i due, fu anche colpa sua, se scavalcò la ringhiera nella fuga e cadde nel vuoto.
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I genitori: “Non si sono mai pentiti”

I genitori di Martina Rossi commentano amaramente: “Non si sono mai pentiti, scontare la pena in carcere era il minimo. Si comportano come se non fosse successo niente e continuano a mentire – ha dichiarato l’uomo – Ci sono responsabilità oggettive che provano a introdurre, come se invece non ci fossero stati 11 anni di sentenze e mia figlia non fosse stata ammazzata da questi due”. Il padre di Martina ha infine dichiarato: “Mia figlia è morta. La mia sensazione è che vengono fatti questi tentativi quasi come non fosse successo niente. Continuano a dire le stesse, cose, continuano a mentire“.

L’omicidio di Martina

Martina Rossi morì a 20 anni, il 3 agosto 2011, precipitando dalla terrazza di una camera d’albergo, a Palma di Maiorca, in Spagna), volendo sfuggire ai due che alloggiavano nella stessa struttura. Era in vacanza nella località turistica con delle amiche.

I due imputati, residenti a Castiglion Fibocchi (Arezzo), erano in vacanza nello stesso albergo. La Cassazione condannò Albertoni e Vanneschi spiegando in sentenza che “l’unica verità processuale che risulta trovare conferma nella valutazione dei molteplici indizi esaminati risulta essere quella del tentativo di violenza sessuale“. Le loro difese invece hanno sempre sostenuto che Martina si sia suicidata.
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Ultimo Aggiornamento: 05/03/2024 08:40