Lucio Marzo, condannato per l’omicidio della sua fidanzata sedicenne Noemi Durini, è stato concesso in semilibertà dal tribunale di Sorveglianza di Cagliari. Questa decisione arriva dopo che, nell’agosto scorso, Marzo aveva perso il permesso premio a causa di un episodio di guida in stato di ebbrezza e senza patente, durante il quale era stato fermato dalle autorità dopo un inseguimento.
L’indignazione di Imma Rizzo, la madre di Noemi
La notizia ha suscitato la preoccupazione e lo sconcerto di Imma Rizzo, madre di Noemi, soprattutto perché era all’oscuro del fatto che l’assassino di sua figlia potesse beneficiare di permessi di uscita. La sua battaglia legale, condotta con l’avvocatessa Valentina Presicce, aveva precedentemente portato al trasferimento di Marzo dall’istituto penitenziario minorile di Quartucciu al carcere di Bancali, dove attualmente si trova, sottolineando l’incompatibilità della sua condotta con un regime penitenziario minorile.
Valentina Presicce ha espresso il suo disappunto e ha chiesto chiarimenti al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e al ministero riguardo alla recente decisione di concedere nuovamente a Marzo la possibilità di uscire per lavoro. L’avvocatessa ha definito “inconcepibile e assurdo” che Marzo abbia recuperato questo diritto, specialmente considerando l’episodio di guida pericolosa che aveva causato la sospensione del suo precedente permesso.
L’omicidio di Noemi Durini: aggredita brutalmente dal fidanzato
Il delitto, avvenuto il 3 settembre 2017 a Castrignano del Capo, in Salento, ha visto Lucio Marzo, all’epoca diciassettenne, aggredire brutalmente Noemi Durini, colpendola con una coltellata alla nuca e nascondendo il suo corpo sotto le pietre di un muretto a secco, dove fu scoperto dieci giorni dopo. Marzo, che ha confessato il crimine, è stato condannato a 18 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio volontario premeditato e pluriaggravato.
