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Morte Andrea Purgatori, è svolta nelle indagini: altri quattro indagati

Pubblicato: 07/03/2024 06:24

Sale il numero degli indagati e aumentano gli interrogativi sulla morte di Andrea Purgatori, avvenuta il 19 luglio a Roma, alimentando i dubbi su un possibile caso di malasanità. Il noto giornalista settantenne è deceduto a seguito di un trattamento per una metastasi al cervello, in realtà inesistente, o a causa di un’infezione cardiaca diagnosticata troppo tardi? La procura di Roma indaga ora su quattro medici, sospettati di responsabilità colposa.
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Tra i nuovi nomi sotto inchiesta figura Maria Chiara Colaiacomo, parte del team del radiologo Gianfranco Gualdi e di Claudio Di Biasi, fin dall’inizio oggetto di sospetti da parte del pm Giorgio Orano. L’autopsia ha rivelato l’assenza di metastasi cerebrali, malgrado le diagnosi iniziali e le aggressive terapie seguite nella clinica Pio XI.

La difesa sostiene che l’assenza di metastasi potrebbe derivare dal successo delle terapie, una teoria che necessita di ulteriori chiarimenti. Guido Laudani, un rispettato cardiologo che ha curato Purgatori, è un altro nome importante nell’indagine, con l’accusa di aver diagnosticato troppo tardi l’infezione cardiaca che ha causato la morte del giornalista.

Un’ulteriore questione riguarda l’indebolimento del fisico di Purgatori a causa di trattamenti non necessari per un tumore inesistente, che potrebbero aver reso fatale l’infezione cardiaca. Quattro esperti, Alberto Beltramello, Adriano Tagliabracci, Pasquale Perrone Filardi e Pierluigi Viale, sono stati incaricati di fare luce sulle cause della morte di Purgatori e su eventuali responsabilità mediche, in un’inchiesta che promette di essere complessa e determinante per le indagini in corso.

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2024 15:11