
Il missile su Odessa a soli 200 metri da Zelensky e dal premier greco non è un evento casuale o fortunato. È probabile che già ora nel gruppo di comando ucraino ci siano persone che stanno trattando la tregua con i russi, e questo missile è stato un avvertimento, un avviso di sfratto al presidente ucraino. La destituzione del comandante dell’ esercito ucraino Zaluzhny sta avendo gravi ripercussioni interne, la sua non è la prima rimozione, in due anni di guerra Zelensky ha fatto fuori più volte l’apparato militare e civile ucraino, in una girandola di sostituzioni che hanno creato sopprusi e disorientamenti. Zelensky, nonostante la divisa paramilitare che ostenta dall’inizio della guerra, come fosse una fiction a cui era più abituato per mestiere, non ha una formazione militare o amministrativa, è arrivato come uomo nuovo, con qualcuno dietro le quinte, in politica e tutto è stato un percorso a braccio, con molta improvvisazione. Nonostante l’apparente unità nazionale ha ormai uno stuolo di avversari interni, a cominciare dal Sindaco di Kiev, l’ex campione dei massimi Vitalij Klicko. Quest’ultimo ha rilasciato una devastante intervista in Italia che toglie il velo al quadro di unità nazionale ucraina sbandierato da Zelensky in tutti i viaggi in cerca di difesa nel mondo. I russi non farebbero l’errore di trasformare il presidente ucraino in una vittima come Navalnij, lasceranno il compito agli ucraini di togliergli il potere, e Zelensky si sta facendo tanti di quei nemici interni che sta accelerando il loro compito.
È chiaro a tutti che se vince Trump ,Zelensky può emigrare in Polonia forse, ma è probabile che non si arrivi a novembre continuando l’avanzata russa dopo il fallimento della controffensiva ucraina. Le munizioni sono finite, come gran parte dell’appoggio sostanziale, vedi il caso delle intercettazioni tedesche. Nel momento in cui i media occidentali, oggi schierati senza se e senza ma, cominceranno a distinguere l’Ucraina dal regime ucraino oggi al potere, dando spazio, come già in piccola quantità stanno facendo, alle voci di dissenso ucraino, la cortina di relazioni speciali con il presidente ucraino si diraderà. E questo segnerà la sua fine politica. A quel punto qualcun altro si sta già preparando a trattare con i russi. Il super Tuesday ha fatto scattare il cronometro per Putin che sta pazientemente contando le settimane.