Vai al contenuto

Meloni da Del Debbio: l’intervista “all’amatriciana” che non fa bene all’Italia

Pubblicato: 08/03/2024 11:35

Nella pièce teatrale dell’assurdità mediatica italiana, dove ogni giorno è una prima senza fine, eccoci al gran finale: Paolo Del Debbio, in un esempio di autoinvito tanto spudorato quanto sottile, ci regala un momento di comicità involontaria che sarebbe stato troppo persino per il più ardito degli autori di commedie. “Una carbonara o un’amatriciana al conduttore potrebbe anche essere offerta lì a Palazzo Chigi…”, suggerisce con un sorrisetto che nasconde a malapena l’ambizione di trasformare una semplice intervista in un banchetto degno di Lucullo.

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e, per l’occasione, improvvisata maestra di cerimonie, non si lascia sfuggire l’occasione per giocare la parte dell’ospite perfetta durante l’intervista andata in onda nella serata del 7 marzo. “Quando vuole, Paolo!”, risponde con una risata che sa tanto di compiacimento reciproco, sigillando il patto di un’amicizia televisiva che va oltre il mero scambio di battute politiche. “Va bene, d’accordo. Io sono un ragazzo alla buona, mi accontento di poco…”, ribatte Del Debbio, elevando l’autoinvito a un livello di quasi eroica modestia.

“Pure io, Paolo!”, insiste Meloni, in un duetto che sembra quasi dimenticare per un momento l’audience nazionale a favore di un’intimità culinaria riservata ai soli inquilini del palcoscenico politico-mediatico. “Grazie!”, “Grazie a lei!”, si scambiano cortesie in un finale degno di una commedia dell’arte, dove il lieto fine è un invito a cena a Palazzo Chigi.

Ma, oh, la platea non dimentica. Fuori dal teatro dorato dei sorrisi compiaciuti e delle promesse di amatriciana, c’è un’Italia che lotta con l’inflazione, che cerca disperatamente lavoro, che si interroga sulla distanza tra le parole e i fatti. In questa scena di commedia involontaria, l’autoinvito di Del Debbio diventa un simbolo di una certa politica del sorriso, dove il corteggiamento mediatico sembra talvolta più importante della sostanza.

Così, mentre i titoli di coda scorrono sulla giornata politico-mediatica italiana, il pubblico si chiede se, forse, la vera commedia non sia quella che si svolge ogni giorno lontano dalle luci della ribalta, tra le sfide reali degli italiani. E nell’attesa di una risposta, il sipario cala su un palcoscenico dove l’autoinvito a cena si trasforma nell’ultima metafora di un’Italia che osserva, sospesa tra incredulità e speranza.

Leggi anche: Avviso di sfratto a Zelensky? Cosa sta succedendo al presidente

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2024 11:50