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Papa Francesco: “Kiev abbia il coraggio della bandiera bianca”. E a Gaza? “Due irresponsabili”

Pubblicato: 09/03/2024 21:36

In un’epoca segnata da conflitti incessanti, Papa Francesco emerge non solo come voce spirituale ma come fervente sostenitore della pace. Abbandonando le cautele della diplomazia, il Pontefice ha rivolto un accorato appello alla cessazione della violenza, sottolineando il valore del coraggio e della negoziazione. “È più forte chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca”, afferma, enfatizzando che di fronte alla sconfitta e alle difficoltà, la vera forza risiede nella capacità di negoziare.
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La crisi in Ucraina e il conflitto a Gaza sono al centro delle sue riflessioni. Durante un’intervista con la Radiotelevisione svizzera, prevista per il 20 marzo, il Papa non ha esitato a invitare Kiev a considerare un compromesso per porre fine alle ostilità, richiamando l’attenzione anche sulla situazione a Gaza, descritta come un conflitto alimentato da due parti irresponsabili. Questa visione pone l’accento sull’importanza della storia e sulla inevitabile conclusione di ogni guerra tramite l’accordo.

Francesco sottolinea la possibilità di negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali, citando la Turchia tra i Paesi disposti a mediare. Con un invito esplicito a non temere la negoziazione, il Papa ricorda che negoziare non significa arrendersi ma evitare il “suicidio” di una nazione. In questo contesto, Matteo Bruni, direttore della sala stampa vaticana, ha chiarito che il riferimento alla “bandiera bianca” da parte del Papa simboleggia la ricerca di una tregua attraverso il coraggio del negoziato.

Papa Francesco critica aspramente la logica di guerra, denunciando l’industria delle armi e gli interessi economici che sottendono ai conflitti. “La guerra è una pazzia”, afferma, sottolineando le conseguenze devastanti come morti, distruzioni e orfani.

Queste parole del Papa hanno suscitato reazioni contrastanti in Ucraina, dove il governo e la chiesa locale hanno spesso interpretato gli appelli alla pace del Vaticano come una posizione di parte. Nonostante gli sforzi di mediazione, come quelli del cardinale Zuppi, il dialogo tra Kiev e la Santa Sede rimane complesso, con accuse di parzialità e la ferma opposizione di Kiev a negoziare la pace a costo di cedere territori.

Nel frattempo, il conflitto continua sia in Ucraina che in Russia, con nuove vittime e attacchi che sottolineano la drammatica urgenza di una soluzione pacifica. Il rifiuto della NATO di inviare truppe in Ucraina, unito alla posizione aperta di Kiev a questa possibilità, evidenzia l’impellente necessità di esplorare vie di dialogo e mediazione.

In un mondo in cerca di pace, l’appello di Papa Francesco a negoziare e a cercare soluzioni pacifiche assume un significato profondo, invitando i leader mondiali e le comunità a riflettere sul vero significato della forza e del coraggio.

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2024 08:28