Vai al contenuto

Cagnolina lanciata da auto in corsa, il video shock di una ragazza: “È stato mio padre”

Pubblicato: 24/03/2024 08:57

PONZANO VENETO (TREVISO), 23 marzo 2024 – In una vicenda che ha scosso la comunità di Ponzano Veneto, una giovane donna ha rivolto accuse gravi nei confronti di suo padre, tramite una serie di emotive stories su Instagram, per la morte della sua amata cagnolina, Piccola. Il cuore dell’accusa risiede in un gesto di violenza inaudita: l’animale è stato brutalmente lanciato da un’auto in corsa, morendo a causa delle ferite riportate.La tragedia si è consumata il 16 marzo, lungo il perimetro della Cava Morganella, in una zona appartata di Ponzano Veneto.

Piccola è stata scoperta agonizzante da un passante, che, udendo i suoi lamenti, ha immediatamente allertato i soccorsi. Malgrado l’intervento tempestivo e le cure ricevute, le gravi ferite hanno presto avuto il sopravvento, portando alla morte dell’animale il giorno seguente.La giovane proprietaria dell’animale, attualmente lontana da casa, ha utilizzato i social media come piattaforma per esprimere il suo dolore e la sua indignazione, sollecitando una mobilitazione affinché il responsabile affronti le conseguenze delle proprie azioni. Nel suo appello, la ragazza non ha esitato a nominare il colpevole, suo padre, sottolineando come, nonostante quasi 18 anni di convivenza con l’animale, abbia potuto commettere un atto di tale crudeltà: “Odio fare tutte queste storie ma voglio che la gente sappia quello che sto affrontando ora che sono lontana da casa – si legge nelle stories di Istagram – Non accetto la morte di Piccola, nessuno si merita una morte del genere. Quello che chiedo è di diffondere il più possibile questa storia e che il colpevole paghi le conseguenze di aver fatto soffrire una creatura indifesa. Non capisco come sia riuscito a fare una cosa del genere dopo quasi 18 anni passati con lei”

La denuncia non si è limitata alla sfera personale. Grazie alla lettura del microchip dell’animale, i carabinieri hanno potuto identificare e denunciare formalmente l’uomo, offrendo un corso legale alle accuse mosse dalla figlia.La comunità, colpita dalla vicenda, ha visto un’ampia partecipazione emotiva, in particolare da parte dei volontari dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) di Treviso, che hanno condiviso il loro sdegno e la loro tristezza attraverso i social, unendosi al cordoglio e alla rabbia per la perdita di Piccola. La loro voce si è levata in difesa della dignità di ogni creatura e contro la violenza ingiustificabile perpetrata contro un essere indifeso, sottolineando la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela degli animali e sul rispetto della vita.