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Anna, insegnante malata di tumore e licenziata mentre è in malattia: “Senza Tfr e pensione da 5 mesi”

Pubblicato: 26/03/2024 13:15
Anna Vitiello tumore licenziata

La protagonista di questa assurda e triste vicenda si chiama Anna Vitiello. Malata oncologica dal 2007, dieci anni fa si è trasferita in Piemonte dalla provincia di Napoli, per iniziare il suo nuovo lavoro come docente di Educazione fisica. Insieme a lei c’erano anche le sue tre figlie. Purtroppo però la vita di Anna è drasticamente cambiata quando la forma di tumore di cui soffre si è aggravata. Oggi è costretta a restare in un letto dell’Hospice di Carignano. Ma la cosa che forse fa più male è che, dopo essere stata giudicata permanentemente inabile al lavoro, è stata licenziata dall’Istituto superiore Primo Levi di Torino, ma attende ancora la pensione.
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La lettera di Anna Vitiello

“Non so più come andare avanti. Quei pochi soldi che avevo sono finiti e mi sto riempiendo di debiti. – rivela Anna in una lettera indirizzata al sindacato CUB Scuola università ricerca di Torino e pubblicata dal Corriere della Sera – La scuola dice che il Mef non spiega come si prepara questo documento, il risultato è che io sono dal mese di ottobre senza stipendio e senza pensione perché ci sono dei ritardi anche con l’Inps”.

“A dicembre 2022 la malattia non mi permetteva più di fare tutte le ore di servizio, pertanto feci partire la malattia. – racconta ancora Anna Vitiello – Successivamente chiesi la visita collegiale per poter richiedere la pensione di inabilità al lavoro. Il 5 ottobre 2023 faccio la visita collegiale e mi dichiarano inabile al lavoro. Nel frattempo il 31 agosto 2023 scade il contratto al Bosso Monti e rientro al Primo Levi, scuola di appartenenza, la quale dopo 10 giorni dal ricevimento del verbale della commissione medica fa partire il licenziamento. Era il 18 ottobre 2023”.

Il caso di questa donna così coraggiosa è diventato un simbolo grazie anche all’intervento di una volontaria dell’Hospice, come lei docente in pensione, che ha deciso di dare voce alla causa della collega. Cosimo Scarinzi, coordinatore nazionale CUB Sur, descrive la situazione che sta vivendo Anna come «inaccettabile, un esempio chiaro dell’inefficienza e disumanità di una burocrazia cieca e sorda”. Il sindacato ha anche avviato una raccolta fondi per aiutarla.
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