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Guai per il produttore Puff Daddy: è accusato di traffico sessuale

Pubblicato: 26/03/2024 18:09

Nuovi guai per il potente produttore discografico e rapper Sean ‘P Diddy’ Combs, noto anche con lo pseudonimo di “Puff Daddy”. Agenti federali hanno compiuto un blitz nelle sue proprietà di Los Angeles e Miami nell’ambito delle indagini per numerosi reati a sfondo sessuale che lo riguardano. Il rapper deve infatti rispondere di diversi reati: stupro, abusi e sfruttamento della prostituzione, ma anche di spaccio di narcotici e uso di armi da fuoco illegali. 

Nei documenti giudiziari compare anche il nome del principe Harry, che non è coinvolto nell’inchiesta e non è sotto accusa, ma viene citato in una causa da 30 milioni di dollari secondo la quale Combs sarebbe un molestatore sessuale di uomini e donne.
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Le accuse dell’ex moglie

Nel novembre 2023 Puff Daddy era stato accusato di abusi domestici dalla sua ex partner Cassie, una cantante R&B che Combs aveva messo sotto contratto con la sua etichetta Bad Boy. Il rapper aveva negato con forza le accuse e poi patteggiato in modo “amichevole” senza diffondere la cifra dell’intesa.

Da allora, altre tre donne hanno intentato causa nel distretto meridionale di New York sostenendo di essere state aggredite sessualmente da Combs. Due delle donne hanno affermato che erano minorenni al momento delle aggressioni. Gli avvocati di Puff Daddy, come già avvenuto nel caso di Ventura, hanno negato tutte le accuse.

L’accusa di Lid Road

Nel frattempo sul produttore è ricaduta un’altra accusa: la denuncia è stata presentata dal produttore discografico Rodney “Lil Rod” Jones, che sostiene che il rapper sia stato in grado di attirare diverse vittime – che sarebbero anche state drogate – grazie alle amicizie influenti che vanta. In sostanza, la conoscenza di star e personaggi famosi e altolocati, tra i quali il Duca di Sussex, avrebbe dato al cantante una sorta credibilità, in grado di attirare molti ospiti ai suoi party che spesso si sarebbero trasformati in trappole a sfondo sessuale. 

Lil Road, che ha prodotto nove canzoni nel “The Love Album: Off the Grid” di Diddy, del 2023, sostiene di essere stato sottoposto a veri e propri abusi fisici e psicologici.

E di essere stato obbligato a reclutare prostitute e di fare sesso con loro davanti al rapper e anche che Diddy lo avrebbe molestato e aggredito sessualmente. Dice di aver visto il cantante drogare i drink di ragazze minorenni e di possedere centinaia di video che documentano la «grave attività illegale» di Combs.

Sarebbe anche stato anche aggredito sessualmente da una cugina della fidanzata di Combs e costretto a guardare video osceni. Secondo la denuncia, Jones doveva lavorare nel bagno di Combs dove la star faceva la doccia dietro uno schermo di vetro. Il produttore sostiene anche che il rapper si sia spesso vantato di aver sparato a delle persone e lo abbia minacciato di fargli del male se non avesse rispettato le sue richieste. E ancora: “Il signor Combs ha costantemente chiarito di avere un potere immenso nell’industria musicale e nelle forze dell’ordine”.
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