Vai al contenuto

Forte mal di testa, Andrea muore dopo essere stato dimesso 2 volte dall’ospedale: nei guai 2 medici

Pubblicato: 31/03/2024 09:16

Ci sono due indagati per la morte di Andrea Naliato, il 40enne autotrasportatore di Arre. Si tratta di un medico radiologo e di un dottore del Pronto Soccorso dell’ospedale di Schiavonia, iscritti sul registro degli indagati dal pubblico ministero Silvia Golin, titolare delle indagini dopo l’esposto presentato dalla famiglia della vittima. Il 40enne all’inizio di novembre 2022 è morto per una emorragia cerebrale dopo essere stato dimesso due volte dall’ospedale di Schiavonia.
Leggi anche: Muore dopo pochi minuti essere stato dimesso: Angelo aveva solo 42 anni

I fatti

A fine ottobre 2022 Andrea, che di lavoro faceva l’autotrasportatore, aveva cominciato a soffrire di forti mal di testa. Il 26 ottobre si è fatto accompagnare in guardia medica a Conselve, dove è stato visitato e gli sono stati somministrati alcuni farmaci per regolare la pressione del sangue. Ma il dolore alla testa non passava così il 28 ottobre si è recato al pronto soccorso dell’ospedale di Schiavonia. Qui, i medici lo hanno sottoposto a una Tac e gli sono stati prescritti altri medicinali per la pressione.

Ma una volta rientrato a casa ha accusato ancora quella potente emicrania. Il 31 di ottobre è stato nuovamente ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale di Schiavonia. E anche in questa occasione è stata eseguita una seconda Tac e gli sono stati somministrati ancora farmaci per l’ipertensione. Dimesso è stato di nuovo preda di forti dolori al capo. La situazione è precipitata il 2 novembre, quando a casa con la famiglia ha accusato un malore. La compagna ha chiamato il Suem 118 e mentre aspettava l’arrivo dell’ambulanza ha rianimato Andrea. L’autotrasportatore questa volta è stato ricoverato all’Ospedale civile di Padova dove il 4 novembre è deceduto a causa di una emorragia cerebrale.

La denuncia della famiglia

Pochi giorni dopo la famiglia del 40enne aveva depositato un esposto alla procura di Padova per chiedere verità e giustizia. In un primo momento il pubblico ministero Silvia Golin, titolare delle indagini, aveva iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo sei persone: tre medici e tre infermieri. Poi dopo l’autopsia il magistrato ha ristretto il campo e nei giorni scorsi ha chiuso le indagini.

Il medico radiologo Luigi Davì e il collega del pronto soccorso Virginio Brazzale, entrambi in forze all’ospedale di Schiavonia, adesso rischiano il rinvio a giudizio. Secondo la Procura Davì ha effettuato una diagnosi sbagliata omettendo di rilevare una evidente aneurisma cerebrale dell’arteria comunicante anteriore destra della dimensione di circa 7 millimetri, mentre il collega, sempre secondo l’accusa non avrebbe pensato né a un ricovero e né all’acquisizione di pareri da parte di specialisti. Alla fine ha dimesso Naliato, in codice bianco, come paziente iperteso.
Leggi anche: Bimba di 9 mesi muore dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso: disposta l’autopsia

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2024 09:17