
Una morte orribile, che ha spezzato una giovane vita di 41 anni all’improvviso. Sarah è morta accoltellata nel locale nel quale lavorava, vittima della furia del suo fidanzato che non le ha dato scampo, accanendosi su di lei più volte. Poi ha tentato di togliersi a sua volta la vita, colpendosi con la stessa arma del delitto utilizzata poco prima: le sue ferite, però, non sono risultate mortali. Questa la ricostruzione effettuata dagli agenti intervenuti sul posto, subito dopo la tragedia, che hanno raccolto la testimonianza dei presenti per ricostruire la dinamica dell’accaduto.
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Un caso che ha sconvolto gli Stati Uniti, quello accaduto in un bar del Queens, a New York. Come riportato dal NY Post, Marcin Pieciak, 36 anni, è stato accusato dell’omicidio della compagna Sarah McNally: il delitto è avvenuto al pub Ceili House sulla Grand Avenue di Maspeth nelle scorse ore. L’uomo è stato ricoverato in ospedale per delle ferite autoinflitte, con lo stesso coltello utilizzato per uccidere la fidanzata. Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato il raptus omicida: Sarah McNally è morta durante il trasporto in ambulanza, nonostante i tentativi dei medici di salvarla.

Un omicidio che ha lasciato un’intera comunità sotto choc. La zia di Sarah, Mary, ha scritto su Facebook poco dopo la tragedia: “Riposa in pace, mia bellissima nipote Sarah, abbiamo il cuore spezzato, ti ameremo sempre”. La coppia, secondo il New York Post, viveva insieme da diversi mesi. All’improvviso, Pieciak avrebbe fatto irruzione nel pub iniziando a discutere con Sarah, per poi attaccarla con violenza, armato di coltello. Dopo averla colpita più volta avrebbe rivolto l’arma, forse trovata nel locale stesso, contro di sé, senza però riuscire a togliersi la vita.