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Basta soldi ai Paesi di residenza degli immigrati: il Pil nazionale detta legge

Pubblicato: 09/04/2024 13:35

Meno soldi dall’Italia ai Paesi di residenza degli immigrati nel 2023. Per una cifra totale che comunque supera gli 8 miliardi di euro. No, non è uno degli effetti delle politiche più restrittive in materia di immigrazione del governo di destra-centro guidato da Giorgia Meloni. Più realisticamente, la frenata del Pil nazionale ha inciso negativamente sulle cosiddette rimesse degli immigrati verso i luoghi di origine. Come si ricava dalle tabelle fornite dalla Banca d’Italia.

L’ammontare dei soldi inviati a casa dagli immigrati italiani residenti – che sono circa 5 milioni – ha visto una flessione dello 0,4%, dopo la crescita dell’anno precedente. Nel dettaglio lo scorso anno gli stranieri hanno “esportato” 8,1 miliardi di euro; erano stati 8,2 nel 2022. Ma va aggiunto che negli ultimi tre mesi del 2023, sempre per il calo del Pil italiano, le stesse rimesse sono scese del 2,4% rispetto al periodo di riferimento.

Dove vanno i soldi raccolti dagli stranieri e mandati a casa? Le prime tre nazioni estere di destinazione nel 2023 sono state Bangladesh, Pakistan e Filippine; ovvero le stesse rispetto alla classifica dell’anno prima. Lì sono andati rispettivamente il 14,3%, l’8,3% e il 7,3% del flusso di denaro inviato. Nell’elenco seguono Marocco (6,9%), Georgia (5,6% e in forte aumento), Romania (5,5%) e India (5,4%).

In calo invece soprattutto i flussi verso i Paesi dell’Africa sub-sahariana (-7,8 per cento) e dell’Unione europea (-4,7 per cento). Sul piatto opposto della bilancia figura l’aumento registrato dai flussi di denaro diretto verso l’America centro-meridionale (+4,9 per cento) e, in minor misura, verso i Paesi dell’Asia e del Nord Africa-Vicino Oriente (+0,9 e +0,8 per cento, rispettivamente).

Quali Paesi ricevono di più (e quali di meno)

Da quali zone d’Italia partono le maggiori somme dirette ai paesi di emigrazione? Sempre la Banca d’Italia segnale che tutte le maggiori regioni italiane hanno registrato una crescita sostanzialmente nulla o negativa delle rimesse verso l’estero rispetto al 2022. Ma quasi la metà delle rimesse è stata originata dalle tre regioni più importanti in termini di flussi: Lombardia (22,6%), Lazio (14,8%) ed Emilia-Romagna (10,4%).

Può essere utile, per completare l’analisi, che nel 2022 gli immigrati stranieri in Italia avevano assicurato a casa 8 miliardi di euro. Secondo uno studio della Fondazione Leone Moressasu dati di Bankitalia, le somme erano aumentate del 45% rispetto al 2017. Ma rispetto a dieci e cinque anni prima, il cambiamento è stato più profondo. Nel 2012 più di un quarto delle rimesse era destinato verso la Cina, oggi sparita; adesso primi cinque Paesi raggiungono poco più del 40% delle rimesse. Mediamente ciascuno dei 5 milioni di residenti stranieri ha inviato 136 euro al mese in patria; tra le prime 20 comunità straniere presenti, hanno inviato più fondi i cittadini del Bangladesh (628 euro medi pro-capite),poi ilPakistan con 435 al mese e il Senegal (330) e le Filippine (327).

Va sottolineato che il saldo delle rimesse dell’Italia è diventato negativo dalla metà degli anni ‘90, quando l’ammontare delle rimesse in uscita, inviate da un numero via via crescente di lavoratori immigrati, ha superato quello decrescente delle rimesse in entrata, lascito della storia di passata emigrazione dell’Italia.

Ultimo Aggiornamento: 09/04/2024 13:41