Umberto Bossi, storico leader della Lega, lancia un duro attacco a Matteo Salvini durante i festeggiamenti per i 40 anni del partito. Davanti a una torta di cioccolato, nella sua villa di Gemonio, Bossi, circondato da un centinaio di militanti storici del Carroccio, ha espresso la necessità di un cambio di leadership. “Alla Lega serve un nuovo leader”, ha dichiarato, aggiungendo che il partito dovrebbe tornare a concentrarsi sulla “questione settentrionale” e sull’autonomia.
Giancarlo Giorgetti è stato nominato come possibile successore, ma Bossi ha evitato di approfondire per non esporlo a critiche eccessive. Al di là delle figure specifiche, il suo messaggio chiave è che senza il sostegno della base, i programmi politici non possono avere successo, trasformandosi in “bolle di sapone”.
Tra gli ospiti a Gemonio c’erano figure come Roberto Castelli, Paolo Grimoldi, Giuseppe Leoni e l’ex onorevole Dario Galli, provenienti non solo dalla Lombardia, ma anche da regioni come Umbria e Marche. Una critica feroce è stata espressa anche da Modesto Verderio, primo autista di Bossi e tra i primi militanti, che ha etichettato Salvini come un “traditore” che ha abbandonato gli ideali originali della Lega.
Anche se Bossi ha espresso dissenso verso Salvini negli ultimi mesi, mai fino ad ora era stato così esplicito. Questa potrebbe essere l’anteprima di una sfida aperta per la leadership, soprattutto con l’annuncio di un congresso autunnale post-europee.
Il segretario e vicepremier Salvini ha ricevuto il sostegno del vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, che ha ribadito il suo appoggio a Salvini, sottolineando come sotto la sua guida la Lega abbia raggiunto picchi del 35% nei sondaggi. Crippa ritiene che senza Salvini, la Lega non potrebbe esistere come tale oggi.
Bossi ha anche criticato l’attuale governo di Giorgia Meloni, sottolineando le difficoltà di operare senza risorse finanziarie adeguate e la pressione di dover mostrare risultati concreti. La situazione descrive una tensione interna significativa all’interno della Lega, mentre il partito cerca di navigare tra le aspettative della sua base storica e le dinamiche politiche attuali.