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Strage di Suviana, il sacrificio di Vincenzo e Mario: “Morti da eroi”. Erano i più anziani

Pubblicato: 14/04/2024 08:27

Hanno fatto di tutto per evitare il disastro. Pur di prestare soccorso durante i terribili attimi dell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi, Vincenzo Garzillo e Mario Pisani, i due consulenti anziani, di 68 e 73 anni, hanno sacrificato la loro vita per salvare quella degli altri. Erano i più esperti in tema di sicurezza e si sentivano responsabili per gli altri.

Fino alla fine hanno provato a salvarsi e a salvare tutti dall’esplosione che martedì pomeriggio ha ucciso sette persone. Il comandante dei vigili del fuoco di Bologna, Calogero Turturici, venerdì ha detto che “uno dei motivi per cui alcune vittime sono state trovate alla loro solita postazione di lavoro potrebbe essere perché erano tecnici impegnati nella gestione dell’emergenza”.

Secondo alcune testimonianze, i due consulenti avevano con sé i loro Plc (Programmable logic controller), dispositivi computerizzati per monitorare macchine e processi di produzione in ambienti industriali. Dispositivi che ora occorranno agli inquirenti per capire la dinamica dell’incidente. La fase di collaudo prevede sempre che le macchine vengano spinte al massimo della potenza e i Plc servono per misurare anche le vibrazioni. Quelle stesse sentite, sempre più forti, fino a provocare il rumore assordante raccontato dai superstiti.

Nel giro di qualche giorno sul tavolo dei pm dovrebbero iniziare ad arrivare le prime informative: dall’esito delle ispezioni sui corpi delle vittime, alle testimonianze dei sopravvissuti; dai contratti d’appalto e sub appalto, alle schede dei fornitori. Ci vorranno invece alcune settimane affinché sia definite le prime relazioni dei vigili del fuoco e persino alcuni mesi per quanto riguarda invece le perizie tecniche. Solo dopo si potrà capire, qualora ve ne siano, a chi contestare le responsabilità. La Cgil di Bologna ha comunque annunciato che si costituirà parte civile in un eventuale processo.
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Chi erano Vincenzo Garzillo e Mario Pisani

Vincenzo Garzillo, 68 anni, originario di Napoli. Garzillo, come scrive l’Ansa, era un “commissioning manager”, ovvero un esperto nella riattivazione di macchinari delle centrali idroelettriche. L’uomo era in pensione da un anno, ma grazie al suo profilo altamente professionale continuava a lavorare come consulente. Per questo si trovava nella centrale che si affaccia sul lago di Suviana. Secondo quanto riportando delle fonti sindacali, il 68enne ha lavorato per molti anni nella centrale Enel di Presenzano, in provincia di Caserta, ma da un anno lavorava per la Lab Engineering, ditta di Ortona (Chieti), che si occupa di metanodotti, impianti di perforazione, produzione di olio e gas e di tecnologie innovative. 

Mario Pisani aveva 73 anni era è lui la vittima più anziana dell’esplosione che martedì ha colpito la centrale idroelettrica di Bargi, nell’appennino bolognese. Viveva a San Marzano di San Giuseppe, piccolo borgo in provincia di Taranto. Gran parte della sua carriera si era svolta in Enel, la stessa che controlla l’impianto del lago di Suviana. Martedì era sul posto inquadrato come consulente, e non più da dipendente. Lascia la moglie, i figli (Fabio, Matteo e Valentina) e i cinque nipotini. Il lavoro lo portava spesso lontano da casa, ma appena possibile faceva ritorno nella sua città, dove era conosciuto e amato da tutti. 
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