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“Vietato fumare all’aperto”. La nuova crociata della sinistra e la rivolta dei cittadini: cosa prevede il nuovo regolamento

Pubblicato: 16/04/2024 16:15
divieto fumo all'aperto

Mentre il mondo è sconvolto da una delle più grandi crisi del nuovo Millennio, e mentre in Italia le persone sono sempre più in difficoltà tra inflazione e crisi del lavoro, la sinistra ha altre cose a cui pensare, ha altre priorità, come quella di compiere l’ennesimo suicidio politico: vietare il fumo, anche all’aperto. A Torino, infatti, è stata appena approvata una modifica del regolamento di polizia urbana che vieterà di fumare o svapare nei luoghi aperti a meno di cinque metri da altre persone. La proposta di modifica è stata presentata dal consigliere Silvio Viale e istituisce il divieto di “fumare in ogni caso in presenza di bambini o di donne in gravidanza e in ogni luogo all’aperto a una distanza inferiore di cinque metri da altre persone, senza il loro esplicito consenso; il divieto di fumare riguarda sigarette, sigaro, pipa, tabacco riscaldato, ogni prodotto a combustione e le sigarette elettroniche”. (Continua a leggere dopo la foto)
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divieto fumo all'aperto

Prima di Torino, è stata la volta di Milano, dove il sindaco Sala ha imposto il divieto il 19 gennaio del 2021 e riguarda le aree aperte e un raggio di dieci metri (nel 2025 sarà esteso a tutte le aree pubbliche, mentre adesso è limitato a fermate dei tram, parchi, stazioni, cimiteri, stadi e oratori). Per Silvio Viale si tratta di “una questione culturale e di rispetto fra le persone. Quella di allontanarsi quando si fuma è una cosa che si fa già per buona educazione, ma il regolamento contribuirà alla riduzione dell’impatto del fumo, che rimane la principale causa di patologie mediche e oncologiche e favorirà un consumo più consapevole”. (Continua a leggere dopo la foto)

Per il sindaco di Torino Stefano Lo Russo il divieto “è una norma di buon senso e rispetto degli altri. Si tratta di rispettare coloro che non fumano ed è un modo anche per promuovere un cultura del rispetto reciproco. Torino non è la prima città ad aver preso un’iniziativa di questo tipo e credo che altre lo faranno. Certo, qualunque regolamento prevede una sanzione ma io auspico che tendano a prevalere il ragionevole buon senso e il rispetto altrui. Sono regole di buon senso che valgono molto di più di regolamenti e sanzioni”. Intanto in città, però, è scoppiata la polemica e moltissimi cittadini sono sul piede di guerra.

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