L’esercito ucraino ha rivendicato l’abbattimento di un bombardiere strategico russo Tu-22, operazione scattata come risposta all’attacco con missili e droni da parte della Russia contro alcune città. “Per la prima volta, unità missilistiche antiaeree dell’Aeronautica Militare, in collaborazione con l’intelligence della difesa dell’Ucraina, hanno distrutto un bombardiere strategico a lungo raggio Tu-22M3, un vettore di missili da crociera Kh-22 utilizzati dai terroristi russi per attaccare pacifiche città ucraine” ha dichiarato il comandante dell’aeronautica militare Mykola Oleshchuk in una nota su Telegram. Il ministero della Difesa russo aveva riferito in precedenza che il bombardiere era precipitato nella regione di Stavropol nel sud della Russia, a est della Crimea, ufficialmente a causa di un guasto tecnico.
La notizia è arrivata poche ore dopo la comunicazione ufficiale da parte del governo ucraino sul bilancio dell’attacco russo, nella notte, alla regione di Dnipropetrovsk. Otto persone, tra le quali due bambini, sono rimaste uccise e 18 ferite. Altre sei persone, tra le quali bambini di sei e otto anni, sono morte nella zona di Synelnykivsky a sud-est di Dnipro, e due persone sono morte e altre 16 sono rimaste ferite a Dnipro, la capitale della regione, sempre secondo quanto fatto sapere dal ministero dell’Interno.
L’aeronautica militare ha detto che le forze russe hanno lanciato durante la notte 22 missili e 14 droni iraniani. Sono stati abbattuti tutti i veicoli aerei senza pilota e 15 missili. Le immagini circolate in rete in queste ore hanno mostrato gli ultimi piani di un edificio sventrati e i vigili del fuoco al lavoro per spegnere l’incendio. Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che “ogni Paese che fornisce sistemi di difesa aerea all’Ucraina, ogni leader che aiuta a persuadere i nostri partner che i sistemi di difesa aerea non dovrebbero essere immagazzinati nei magazzini ma schierati in città e comunità reali che affrontano il terrorismo, e tutti coloro che sostengono la nostra difesa sono un salvavita”.
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