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Autovelox, multe illegittime. Quando si può non pagare e i termini per farlo. La pronuncia della Cassazione

Pubblicato: 20/04/2024 11:41
autovelox

Arriva una bella notizia per tanti cittadini italiani. La Cassazione, con l’ordinanza 10505/2024 del 19 aprile, ritiene illegittima quella che è stata sinora la prassi seguita dalla polizia, riaprendo una questione delicata che si era posta spesso negli ultimi anni. Non sono valide le multe per eccesso di velocità se l’autovelox è stato solo “approvato” ma non anche “omologato“. Una vera svolta. La pronuncia di ieri della Consulta farà storia. Il Ministero delle Infrastrutture ha sempre detto, fino ad oggi, che “approvazione” e “omologazione” sono la stessa cosa (circolare n. 8176/2020), così effettuando un’unica attività per entrambi i requisiti. Per la Suprema Corte, però, si tratta di due concetti diversi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiega molto bene il portale La legge per tutti, l’omologazione, così come richiesta dall’art. 142 Codice della strada, è autonoma e altrettanto obbligatoria. “Essa infatti comporta test e controlli più precisi, garantendo così una maggiore trasparenza ma anche certezza nell’elevazione delle multe stradali. Del resto, una circolare ministeriale – che è fonte del diritto di rango secondario – non può prevalere sul Codice della strada (art. 142, comma 6), che invece è fonte di rango primario, trattandosi di una legge”. Il punto è che in Italia gran parte degli autovelox ad oggi sono stati solo approvati e non omologati. In ragione di questo, le multe sono da ritenersi tutte illegittime. Si può dunque fare ricorso e non pagare multe già ricevute? (Continua a leggere dopo la foto)

Va precisato che il ricorso doveva essere presentato entro 60 giorni dal ricevimento del verbale (dinanzi al Prefetto) o entro 30 (dinanzi al giudice di pace). La beffa è che per l’arretrato si è verificata una sorta di sanatoria. Invece, sulle multe future si potrà sempre fare ricorso. Il progetto di legge di riforma del Codice della strada, approvato dalla Camera ed ora in fase di esame al Senato, nella sua formulazione originaria, equiparava l’approvazione all’omologazione, in attesa di un regolamento specifico.

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Ultimo Aggiornamento: 22/04/2024 10:49