Vai al contenuto

Censura Rai, Serena Bortone in diretta attacca Giorgia Meloni. E Scurati: “La premier fa violenza”

Pubblicato: 20/04/2024 21:29

Serena Bortone non lascia, ma raddoppia. In apertura della puntata del suo programma Che Sarà, su Rai 3, oggetto per tutta la giornata di polemiche per la cancellazione del previsto monologo antifascista (e anti-Meloni) di Antonio Scurati, la conduttrice ha ripercorso in diretta tv la vicenda. «Come probabilmente saprete, stasera era previsto un monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati che invece non ci sarà. Ieri sera ho scoperto causalmente che il contratto con Scurati era stato annullato – ha spiegato la giornalista Rai, come aveva già fatto nelle scorse ore su Instagram – Ho passato tutta la sera a telefonare, e mandare messaggi e email ma non sono riuscita ad ottenere alcuna spiegazione. Quindi ho telefonato a Scurati per spiegargli che non ne sapevo nulla».

Poi, Bortone è passata al contrattacco rispetto alla versione dei fatti data in giornata dalla Rai – e dalla stessa premier Giorgia Meloni. «Siccome ho letto ricostruzioni fantasiose e offensive, preciso che la reazione di Scurati è stata di regalarmi il testo scritto per noi, autorizzandomi a leggerlo: cosa che adesso farò». E così è stata Serena Bortone a leggere in prima serata su Rai 3 il monologo osteggiato dai vertici della tv pubblica che avrebbe dovuto recitare Scurati. E che si concludeva con queste parole: «Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana».

Anche Scurati ha risposto

Anche Antonio Scurati, ha risposto a Giorgia Meloni che ha pubblicamente commentato l’accaduto sui social, sottolineando che la Rai si è rifiutata di pagare 1.800 euro per un minuto di monologo, paragonando tale cifra allo stipendio mensile di molti dipendenti. Meloni ha anche condiviso il testo che Scurati avrebbe dovuto leggere, evidenziando come la sinistra stia “gridando al regime”.

In una lettera inviata a Repubblica, Scurati ha risposto, accusando la Premier di diffondere affermazioni false, in particolare riguardo al compenso menzionato. L’autore di “M. Il figlio del secolo” ha dichiarato di essere stato coinvolto in questa vicenda suo malgrado, senza mai aver alimentato polemiche. Ha precisato che la cancellazione del suo monologo è stata motivata da “ragioni editoriali”, come chiarito da documenti aziendali ora disponibili al pubblico.

Scurati ha criticato il modo in cui Meloni ha gestito la situazione, interpretandolo come un tentativo di “confondere le acque” e di nascondere i veri problemi sollevati dal suo testo riguardante il fascismo e il postfascismo. Infine, ha definito l’azione della Premier come un tipo di “violenza” non fisica, che riflette il prezzo da pagare per esprimere liberamente il proprio pensiero nell’Italia odierna.

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2024 22:38