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Torna il Mes, l’Europa ci rimette il cappio: “Ecco la ricetta per l’Italia”

Pubblicato: 20/04/2024 09:26
Mes

Alfred Kammer è il direttore dell’European Department del Fondo Monetario Internazionale. E ha parlato con Repubblica della situazione europea ma anche italiana. E quello che ha detto non è di certo positivo, sotto diversi punti di vista, soprattutto perché ha fatto capire che sta tornando il Mes. In Italia il debito è in aumento e la crescita del Pil scenderà allo 0,2% nel 2026. Quali sono dunque le raccomandazioni di Kammer? Prima di tutto ridurre il debito: “La prossima crisi è dietro l’angolo, è necessario ricreare i buffer fiscali esauriti durante pandemia e crisi energetica. Ciò significa ridurre il debito e garantirne la sostenibilità, in modo da avere spazio per rispondere in caso di shock. Guardando poi al medio termine, prevediamo un aumento della spesa entro il 2050. Per le economie europee avanzate sarà un’ulteriore pressione del 5,5% sul Pil, derivante dagli investimenti climatici, difesa, pensioni, interessi. Quindi è necessario creare spazio nel tempo per tali spese. Questa è la nostra raccomandazione”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Poi Kammer insiste sulle privatizzazioni: “Sono una buona cosa da fare, perché migliorano la gestione delle aziende, aumentano l’efficienza, hanno un impatto sulla crescita e aiutano la competitività. Allo stesso tempo contribuiscono a ridurre il debito, ma questo non dovrebbe essere l’obiettivo”. Ma, precisa, “sarà un contributo piccolo e non sostituirà altre misure”. E quali sono le altre misure? Il Mes, appunto. “Lo stato del sistema bancario in Europa è piuttosto solido. Però siccome stiamo uscendo dall’insolito mondo della pandemia, esistono rischi. Riprenderanno i fallimenti, i prestiti in sofferenza e la pressione dagli immobili commerciali e residenziali. Dunque dobbiamo sempre monitorare. Non mi aspetto che il backstop del Mes sia necessario nelle circostanze attuali, ma serve per la fiducia e la credibilità del sistema. Quindi sì, l’Italia dovrebbe ratificare il trattato, perché è una parte importante della riforma dell’architettura finanziaria. L’Europa ha bisogno di avere questo cuscinetto di sicurezza in atto”. Infine, immigrazione, immigrazione, immigrazione. (Continua a leggere dopo la foto)

La ricetta, dunque, è privatizzazioni (cioè svendita dell’Italia ai privati stranieri), Mes e immigrazione. Dice Kammer: “L’Europa in generale, ma l’Italia in particolare, affrontano una società che invecchia. La forza lavoro diminuirà e avrete meno persone che pagano le pensioni e sostengono la società. Ciò influenza negativamente produttività e qualità della vita. Come si evita? Uno strumento è l’immigrazione, fatta nel modo giusto. Poi ci sono anche altri margini di miglioramento. In Italia, ad esempio, la partecipazione femminile alla forza lavoro. Secondo uno studio della Banca d’Italia, un aumento del 10% genererebbe circa un 10% di Pil in termini di produzione aggiuntiva”.

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