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Madonna di Trevignano, sequestrato il campo delle apparizioni di Gisella Cardia

Pubblicato: 23/04/2024 16:08

Sotto sequestro il campo delle apparizioni a Trevignano Romano. Il Comune ha posto i sigilli e aspetta adesso la convalida da parte della Procura della Repubblica di Civitavecchia. A otto anni dalla prima apparizione, la veggente Maria Giuseppa Scarpulla (per tutti Gisella Cardia) non potrà più radunare i fedeli. I vigili sono saliti sulla collina mettere i sigilli lunedì 22 aprile e l’area risulta dunque sequestrata. 

Un terreno agricolo che nei fatti era diventato luogo di culto, con conseguenti violazioni segnalata all’associazione l’associazione Madonna di Trevignano, ma pare che dopo alcune ulteriori verifiche da parte dei tecnici comunali sia scattato il sequestro.

Con il sequestro del campo sono sospesi i raduni di preghiera, che avvenivano da anni il 3 di ogni mese, con centinaia di fedeli, che arrivavano sul Lago di Bracciano, vicino Roma, per incontrare la veggente. Adesso ci si chiede cosa accadrà, se Gisella continuerà a pregare con fedeli e dove e se l’appuntamento mensile della prossima settimana verrà mantenuto.
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Il sopralluogo effettuato lo scorso 3 aprile

L’amministrazione comunale ha trasmesso il provvedimento alla Procura di Civitavecchia, in attesa di convalida. Il Comune aveva annunciato l’intenzione di “intensificare l’attività amministrativa sulla questione urbanistica inerente le manifestazioni di culto organizzate dall’associazione Madonna di Trevignano Ets Onlu”.

Lo scorso 3 aprile, durante l’ultimo incontro di preghiera al quale hanno preso parte i soli fedeli senza Gisella Cardia, che ha deciso di obbedire alle indicazioni del vescovo Marco Salvi, i vigili urbani e il responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale hanno svolto un sopralluogo, per “ulteriori iniziative amministrative da intraprendere per il ripristino della legalità”.

Una questione che riguarda la destinazione d’uso del campo, il quale, pure essendo privato, non rispetterebbe i vincoli paesaggistici a cui è sottoposto, ricadendo nell’area del Parco di Bracciano e Martignano e dunque a vocazione agricola. Dal sopralluogo è emerso “un maggiore carico urbanistico non consentito, con affollamento e traffico“.

Il Comune aveva infatti annunciato: “Gli uffici procederanno nel brevissimo tempo nel diffidare l’associazione e i proprietari dell’area in questione, che così come hanno rimosso le opere abusive, dovranno interrompere ogni attività non idonea alla destinazione prevista. La violazione della diffida e della relativa ordinanza che sarà emessa a strettissimo giro, la legge prevede l’acquisizione a patrimonio del Comune delle relative aree”.
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