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Eboli, bimbo sbranato dai cani: madre, zii e proprietari dei pitbull sono indagati

Pubblicato: 24/04/2024 07:30

Svolta nelle indagini per la morte di Francesco Pio D’Amaro, il bambino sbranato da due cani a soli 13 mesi a Eboli. La madre, gli zii e i proprietari dei cani, infatti, sono indagati a seguito della tragedia: l’accusa mossa contro tutti quanti dal pm Alessandro Di Vico è quella di omicidio colposo. Nel registro è stato iscritto anche il nome di Paola Ferrentino, 25 anni, la mamma del bimbo. La donna è residente a Campolongo in via Caracciolo, residenza diversa dall’abitazione dove si è verificato il dramma. Sempre per omicidio colposo risultano indagati anche gli zii di Francesco Pio, Giuseppe e Simone Santoro, residenti a Fisciano e Montecorvino Rovella.
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Gli ultimi due coinvolti nell’inchiesta della procura della Repubblica di Salerno sono Gaia Sabato e Fabio Fiorillo. I due ex coniugi di Battipaglia sono i proprietari dei due pitbull che hanno azzannato e ucciso il bambino. Gli avvocati difensori sono Daniele Olivieri e Rosario Bucella. I due pitbull, nel frattempo, sono stati portati via dal servizio veterinario della Asl di Salerno e chiusi in un canile di Caserta: nei loro confronti è scattato sia il sequestro giudiziario da parte della Procura, sia quello sanitario da parte dell’Asl. 

I due cani si trovano in una struttura a Pignataro Maggiore, nel Casertano, convenzionata con il comune di Ebolivi. Resteranno lì ancora qualche giorno in osservazione, per verificare se abbiano la rabbia. In caso affermativo, potrebbero essere abbattuti. In caso contrario, potrebbero essere restituti al proprietario, ma solo se il magistrato revocherà il sequestro giudiziario. Secondo le ricostruzioni, al momento della tragedia il bambino si trovava in braccio ai familiari nel cortile quando uno dei due cani lo avrebbe attaccato, seguito subito dall’altro. La mamma sarebbe intervenuta rimanendo ferita, così come uno zio caduto a terra nella zuffa con gli animali. L’aggressione era durata pochi secondi, ma le lesioni riportate dal piccolo erano risultate subito molto gravi.

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