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Piero Pelù in cura per la depressione: “Mi sto facendo aiutare, la fine con i Litfiba mi ha fatto male”

Pubblicato: 25/04/2024 10:23
Piero Pelù cura depressione

L’ex frontman dei Litfiba, Piero Pelù ha sofferto e soffre ancora di depressione e acufene, come ha confessato lui stesso qualche tempo fa. Il 7 giugno prossimo uscirà però il suo nuovo album ‘Deserti’, con l’inizio del tour previsto per il 29 giugno. Oggi il rocker si lascia andare ad alcune rivelazioni sul suo stato di salute intervistato dal Corriere della Sera.
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Le rivelazioni di Piero Pelù

“Alle preoccupazioni per la salute si sono sommati i pensieri legati alla fine dei Litfiba. – racconta Piero Pelù – Ho cercato un aiuto professionale, cui mi rivolgo ancora, e sono riuscito ad aprire delle belle porte. In ‘Maledetto cuore’, ad esempio, canto ‘ho bisogno di te’: lo diciamo raramente, ma abbiamo bisogno degli altri per non perderci in quei buchi neri con cui sto facendo i conti”.

“È stato un incidente sul lavoro. – Pelù spiega come ha preso l’acufene – Ero in studio di registrazione e ho subìto uno choc acustico. Avevo cambiato cuffie e il fonico non ha fatto bene i calcoli: ho perso i sensi, sono cascato a terra. A quello si sono sommati i miei di errori: non ho fatto subito i controlli e ho trascurato il problema. Il danno è irreversibile, ho recuperato un po’ ma da questi shock non si guarisce. Posso accerchiare il problema con la tecnologia. Un sistema acustico ben calibrato mi permette di affrontare di nuovo il palco: devo creare l’inferno sonoro fuori, ma in cuffia è come se avessi Casadei”.

“La canzone ‘Il mio nome è mai più’ era nata quando dalle basi Nato in Italia erano partiti i caccia per bombardare Belgrado. – prosegue ancora Piero Pelù – Non ho mai smesso di suonarla, non ho mai smesso di dire “mai più” alle guerre. Oggi parliamo di Palestina e Ucraina, ma ci dimentichiamo di Sudan, Afghanistan, Birmania e altri conflitti. Sono un pacifista e obiettore di coscienza. Sono antifascista grazie a nonno Mario, un antifascista che mi ha inculcato il ripudio delle guerra e delle armi. Mi manca moltissimo una figura come Gino Strada (il fondatore di Emergency ndr). Oggi credo sia difficile trovare le parole giuste per una nuova canzone contro la guerra, magari potrebbero farla dei rapper. Nell’album ho messo una mia versione per l’anniversario ma comunque ci stiamo risentendo, io, Luciano e Lorenzo, per capire cosa fare”, conclude l’ex Litfiba.
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