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Mahmood: “A volte mi immagino morto, ma ho ancora tanti progetti”

Pubblicato: 28/04/2024 15:41

È un’intervista intima quella che Mahmood, Alessandro Mahmoud all’anagrafe, ha concesso a Repubblica. Il cantante è attualmente impegnato all’“European Tour” nelle maggiori città d’Europa: tutte sold out. Ad emozionarlo particolarmente, tuttavia, è cantare il primo maggio a Roma, per il concertone. «Sono onorato di parteciparvi per la prima volta. È una grande occasione per sensibilizzare e ricordare i diritti dei lavoratori». Deve molto all’Italia e lo ammette: “Dire che non mi rappresenta sarebbe come sputare nel piatto dove ho mangiato”.
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Le rivelazioni nell’ultimo disco “Nei letti degli altri”

L’ultimo disco, “Nei letti degli altri”, è quello più intimo, «quello più empatico. E più maturo a livello emotivo. Al terzo disco, c’è anche maggiore attenzione, per esempio sulla produzione vocale, nei dischi precedenti curata un po’ meno. Bisogna sempre alzare la qualità. E crescere». “Nei letti degli altri” «è stata l’opportunità di raccontarmi in maniera più dettagliata e soprattutto più sincera. Prima i lati negativi cercavo di nasconderli. Adesso, invece, butto proprio tutto nelle mie canzoni». Insomma «uso la scrittura come autoanalisi», questa la confessione. Canzoni con tanta malinconia anche se «mi piace sempre lasciare un risvolto positivo, una speranza», continua al quotidiano. Certamente «il dolore aiuta. Per me, la felicità può essere raggiunta solo attraverso un percorso doloroso».

La confessione shock: “Mi immagino morto, è una sensazione brutta”

Mahmood, ora, si sente felice. «Ma spero che al momento più felice della mia carriera ci debba ancora arrivare, altrimenti mi sparo». E se si parla di immaginazione, «ogni tanto mi immagino morto», confessa a Repubblica. “È una sensazione. Brutta, ve’? Speriamo di no. Però non mi sento ancora a metà del mio percorso. Ho tanti progetti in mente. Uno di questi è andare in America per scrivere lì con produttori nuovi”:

Quando alla vita privata, il cantante confida di pensare “a diventare padre, da un po’. Forse sì, forse no. Intanto vorrei un cane. Ma sono sempre in giro». E poi, il problema è che “non mi innamoro mai. E se sono innamorato, non lo so neanche io. Sono un po’ complicato a livello sentimentale. Sto cercando di capire quali sono i miei dossi, i miei blocchi. Ci sto lavorando». L’ultima volta che si è innamorato è stato all’età di 16 anni. «Perché l’innamoramento si è trasformato in qualcos’altro, e ho iniziato ad avere un diverso approccio al sentimento».