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Affondo Giorgia: così Meloni mette nel mirino un altro big del centrodestra

Pubblicato: 29/04/2024 10:02

Alla fine lo ha fatto. Giorgia si è candidata. Sdoppiandosi. La Meloni rimane a lavorare compuntamente, con coscienza e dovere, da madre della Nazione. Ma Giorgia, meno compunta e disciplinata, ed assolutamente passionale come un soldato della falange rientra nei ranghi a combattere la battaglia conservatrice delle europee. “Scrivete Giorgia non Meloni”, è come Isabelita, quella di Don’t cry Argentina, una fusione empatica, matronimica con il popolo, lei è un leader popolare, che puoi chiamare per nome.

Un nome semplice, non complicato come quello svizzero americano deli Elly Schlein. Provate a far scrivere Schlein ad una signore anziano di Ladispoli, o a una casalinga della Sardegna. La candidatura gli serve per tenere la linea di sangue con gli elettori, ora che sta assisa sul trono di Chigi, ma anche per motivare le sue truppe che voteranno compatte, come un sol uomo, per lei, al contrario di quegli ingrati del PD. Con il naturale declino dei sondaggi derivante dal logorio del governo la sua candidatura era ineludibile. Bisognerà capire a chi

toglierà voti quel suo 2/3% aggiuntivo al suo partito. Se userà tono rassicuranti moderati frenerà la risalita di Forza Italia, se invece tornerà alla Giorgia Giovanna d’Arco della destra schianterà al suolo l’uomo del Ponte, Matteo Salvini, affondandolo come un barcone alla deriva.

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