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Berlusconi, milioni donati alla moglie di Dell’Utri per comprare il silenzio sulle stragi: le nuove accuse

Pubblicato: 30/04/2024 18:02
berlusconi

L’atteso epilogo delle indagini sulla presunta rete di finanziamenti tra Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri ha scosso il panorama giudiziario italiano. La Dda di Firenze ha concluso l’istruttoria con pesanti accuse, delineando un quadro inquietante di trasferimenti di denaro e complicità nell’ambito di presunte stragi, gettando ulteriori ombre sul già controverso rapporto tra l’ex premier e il suo stretto collaboratore, nonché amico di una vita.

Dell’Utri “finanziato” da Berlusconi per non parlare

Denaro in cambio di silenzio: una storia vecchia come il mondo. Secondo quanto riportato nel documento di chiusura delle indagini, Berlusconi e Dell’Utri sarebbero coinvolti in un intricato intreccio di operazioni finanziarie, con l’intento di occultare responsabilità legate a eventi di violenza e omicidi. La procura sostiene che i trasferimenti di denaro da parte di Berlusconi a Dell’Utri rappresentino un tentativo di assicurare l’impunità per il primo, in cambio del silenzio del secondo.

Le indagini hanno evidenziato un flusso di denaro considerevole, stimato intorno ai 42 milioni di euro, gran parte dei quali provenienti dai versamenti di Berlusconi tra il 2012 e il 2021. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata su una serie di bonifici effettuati tra il 2017 e il 2021, per un totale di circa 13,4 milioni di euro, che hanno portato al sequestro di circa 10,8 milioni di euro.

La moglie di Dell’Utri coinvolta nell’accordo: accuse di intestazione fittizia

La procura ha inoltre sollevato l’accusa di intestazione fittizia di beni nei confronti di Miranda Ratti, moglie di Dell’Utri, per la ricezione di bonifici da parte di Berlusconi, con l’intento di eludere le misure di prevenzione. Le accuse si basano su una perizia condotta dai pm, che ha rivelato un aumento patrimoniale significativo di Dell’Utri, presumibilmente legato ai finanziamenti ricevuti da Berlusconi.

La difesa ha respinto le accuse, sostenendo che i trasferimenti di denaro fossero avvenuti in modo legale e trasparente, motivati da sentimenti di affetto e gratitudine. Tuttavia, le indagini proseguono, mentre la procura cerca di far luce su questo intricato caso di presunta corruzione e complicità.

Nel frattempo, l’inchiesta principale sulle stragi del ’93-’94, riaperta nel 2017, continua a rivelare dettagli sconcertanti. Le intercettazioni tra boss mafiosi e detenuti hanno sollevato sospetti su un coinvolgimento esterno negli attacchi terroristici, gettando nuova luce su uno dei periodi più bui della storia italiana.

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2024 18:03