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Inaspettata, Incomprensibile, Inaccettabile: 3 parole sbagliate per una tragedia che si sarebbe dovuta evitare

Pubblicato: 07/05/2024 14:38
casteldaccia

Inaspettata, Incomprensibile, Inaccettabile: sono le tre parole, tutte che iniziano per “I”, pronunciate rispettivamente dal Presidente della Regione Sicilia, dal presidente dell’Amap – la società comunale proprietaria dell’impianto dove è avvenuta la tragedia a Casteldaccia – ed infine dal Presidente della Repubblica, il palermitano Mattarella. Tre palermitani, ma tre diversi atteggiamenti, e sensibilità, di fronte ad una tragedia annunciata. Le morti già annunciate sono 5: sono avvenute in un impianto di sollevamento acque reflue in provincia di Palermo, per asfissia dai gas prodotti. Probabilità che in un impianto del genere ci fossero queste criticità? Altissime, altro che Inaspettate o Incredibili. La ditta aveva autorizzazioni, accreditamenti, personale qualificato, formato, ha un responsabile tecnico laureato, competente in chimica o biologia per trattamenti su acque reflue?

Procedure di sicurezza, queste sconosciute

L’azienda pubblica che ha disposto l’intervento ha stabilito procedure di sicurezza, un piano dei ricchi per l’intervento? Probabilmente la Procura della Repubblica che avrà già avviato l’indagine avrà tutte risposte negative a queste domande. E perché?    

Perché da anni i controlli in materia di lavoro e sicurezza in Sicilia sono inesistenti, sono una ipocrisia formale. Ci sono solo 39 ispettori regionali che devono controllare centinaia di migliaia di aziende. Manco Tom Cruise in Mission Impossible, la vera “I” di questo caso. I controlli sono praticamente fittizi. Un anno fa il Ministero del Lavoro, avendo verificato questa situazione da lustri in Sicilia,  si era proposto di aiutarci mandando i suoi ispettori a sue spese, ma la Regione ha rifiutato il protocollo d’intesa, sostenendo burocraticamente che poi non si capiva a chi andavano le sanzioni, ma molto probabilmente perché voleva fare assunzioni, anche se poi addirittura i vincitori di concorsi non prendono più servizio, visto lo scarso appeal oggi della Regione sul personale laureato. Preferiscono emigrare, la Regione Siciliana è considerata un luogo per gente con la terza media, un luogo di bassa qualificazione senza progressione di carriera. Ma la verità è che in questa diatriba con lo Stato la Sicilia vuole difendere la sua ormai scaduta e scassata Autonomia, e non facendo controlli moriamo, ma autonomi. Mattarella da tempo batte sul tasto delle morti sul lavoro, 1.040 l’anno scorso, un record di inciviltà in Europa. E se questo è Incivile per il lavoro privato risulta  Indegno per quello su committenza pubblica, che non ci siano regole e controlli delle forniture e dei servizi, fornendosi di ditte scelte con in massimo ribasso e di bassissima qualificazione. C’era puzza di marcio, giada fuori dichiara candidamente il capo della municipalizzata. Odore di uova marce di zolfo, l’odore del diavolo. Tra poco la colpa verrà data a Belzebù, non all’Ignobile Ignoranza umana. E con le “I” abbiamo finito.