
Lo scandalo delle baby prostitute a Bari è esploso in questi giorni, dopo gli arresti eseguiti dalle forze dell’ordine. Ma questa torbida vicenda aveva preso avvio già due anni fa. Una delle 16enni coinvolte nell’inchiesta aveva mentito alla madre, ma con il papà poliziotto aveva deciso di aprirsi per raccontare quanto le stava accadendo. E così l’uomo ha potuto dare una mano alle indagini in cui è coinvolto anche ul figlio di un suo collega.
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Il papà della 16enne ha dunque raccolto informazioni che sapeva sarebbero risultate utili ai suoi colleghi per condurre le indagini.“Domani mattina denuncio tutto, ma ho bisogno di informazioni precise”, disse il poliziotto alla figlia nel giugno 2022. Poi, il 22 dello stesso mese ha depositato un’annotazione in questura con nomi, cognomi e prove (screenshot e messaggi).
Lo scontro tra colleghi poliziotti
Come già accennato, il papà della 16enne è un collega del papà di Nico Basile, una delle 10 persone arrestate recentemente, in seguito all’inchiesta della Squadra mobile di Bari. I due poliziotti avevano anche discusso pesantemente, con il primo che minacciava di non fermarsi finché “non sarà fatta giustizia”. E il secondo che si difendeva così: “Con mio figlio non c’entro nulla”.

La confessione della ragazzina al papà
Il papà della 16enne in seguito ha deciso di sporgere denuncia. “Ti prego di conservare tutte le prove su di lui”, aveva detto alla figlia parlando di Nico Basile. “Mi sono resa conto che tutto questo è soltanto colpa mia, devo pagare per ciò che ho fatto. – questo infine lo sfogo della giovane – Mi merito la comunità. Scusami se ti ho detto quella cosa, ma pensandoci sono io lo schifo”.
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