
Bollente ed oltre ogni record. Così viene anticipata dagli esperti l’estate 2024. Secondo le prime proiezioni, infatti, la stagione in arrivo sarà caratterizzata da un’afa particolarmente intensa, con temperature superiori alla norma per via dell’anticiclone atlantico. Un fatto, questo, che ha già messo in allerta l’Europa, con moltissime città già pronte per difendersi dalle ondate di calore. Tra queste, Parigi e Madrid, che nell’ultimo periodo hanno implementato il progetto di Climate shelter.
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Il caldo record dell’estate 2023
Secondo gli scienziati, l’estate 2023 è stata la più calda degli ultimi duemila anni nell’emisfero settentrionale. Quasi quattro gradi in più dell’estate più fresca dello stesso periodo. A fare il calcolo, utilizzando le informazioni sul clima del passato custodite negli anelli degli alberi anno dopo anno nel corso di due millenni, sono riusciti gli scienziati dell’Università di Cambridge e dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, dimostrando l’eccezionalità dell’estate scorsa. Il 2023 era già stato segnalato come l’anno più bollente mai registrato, ma le prove strumentali risalgono nella migliore delle ipotesi solo al 1850. Ora i ricercatori sono andati molto più indietro, concludendo che, anche tenendo conto delle variazioni climatiche naturali nel corso di centinaia di anni, l’estate scorsa è la più calda dai tempi dell’Impero Romano, superando di mezzo grado Celsius gli estremi della variabilità climatica naturale. «Quando si guarda a un arco di storia così lungo, si può vedere quanto sia drammatico il recente riscaldamento globale – sottolinea il coautore del lavoro, Ulf Büntgen, del Dipartimento di geografia di Cambridge – Il 2023 è stato un anno eccezionalmente caldo e questa tendenza continuerà a meno che non riduciamo drasticamente le emissioni di gas serra».

L’estate 2024 batterà ogni record
L’estate 2024 batterà nuovi record di temperature: secondo le prime previsioni sulla prossima stagione, infatti, giugno potrebbe risultare più caldo della norma (+0.5-2°C) soprattutto sul versante adriatico. Un fatto, questo, causato dai ripetuti passaggi instabili provenienti da una probabile circolazione cilonica centrata sull’Europa occidentale che potrebbero interessare soprattutto il nord-ovest italiano e parte delle aeree tirreniche, riducendo le velleità anticiclonica ad affermarsi su tutto lo Stivale. A dirlo il meteorologo Ampro (Associazione Meteo Professionisti) Roberto Nanni. Luglio e agosto saranno invece da caldo a molto caldo (+1/+2°C) su buona parte dell’Europa meridionale: questo grazie all’espansione dell’anticiclone atlantico associato però a masse d’aria subtropicali particolarmente energiche (con maggior probabilità di ondate di calore nel mese di luglio e parte di agosto) che saranno destinate a mantenere più asciutti e secchi i settori occidentali europei.
Nonostante il maltempo di questi giorni, bisognerà aspettare poco per l’arrivo del caldo. Sempre secondo Roberto Nanni, già dal 29 maggio al 3 giugno potremmo goderci alcune fasi calde pienamente estive. In quei giorni dovrebbe infatti farci visita l’anticiclone nordafricano che interesserà prima il sud e successivamente anche il centro. In questo caso le temperature attese al centro-sud potrebbero toccare i 32-35 gradi. Anche se, al nord, per una fiammata estiva, bisognerà attendere ancora qualche giorno.
Roma si prepara al caldo
A Roma, in particolare, si sta lavorando sul tema dell’isola urbana e delle ondate di calore. «Abbiamo in programma un monitoraggio della temperatura e dell’umidità all’interno dei canyon urbani e lo allargheremo a un monitoraggio continuo dell’intera città», ha spiegato Stefania Argentini, dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche, come riportato dall’Huffington
post. «Le misure potrebbero essere effettuate ponendo la strumentazione a bordo degli autobus della rete pubblica, su tratte che vanno dal centro alla periferia, sia di giorno che di notte, per misurare la temperatura percepita in differenti contesti ambientali: dal viale alberato alla strada asfaltata, dalle zone ad alta urbanizzazione a quelle rurali. Con una ventina di sensori potremmo ottenere una mappatura della città che terrebbe conto dei vari usi del territorio. Una sperimentazione di questo tipo sarebbe di pubblica utilità ed interessante a fini di ricerca».