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Finiscono in ospedale dopo barbecue a base di spiedini di orso: la carne infestata da larve

Pubblicato: 26/05/2024 12:20

Febbre, forti dolori muscolari e gonfiore agli occhi. Sono questi i sintomi che hanno fatto finire in ospedale i partecipanti di un barbecue in famiglia a base di spiedini di orso nero. Il primo dei commensali a capire che qualcosa non andava è stato un uomo di 29 anni residente nel Minnesota che, dopo aver cercato una cura per i suoi sintomi, iniziati nel luglio 2022, era stato ricoverato per due volte nell’arco di 17 giorni, prima di scoprire che quella carne di orso, “recuperata” da uno dei commensali nel nord del Saskatchewan, in Canada, era infestata da larve di trichinella, un parassita che invade l’intestino e dà poi origine a vermi adulti (nematodi) in grado di migrare nei muscoli e raggiungere anche il cervello.
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La carne era rimasta nel congelatore per un mese e mezzo, prima di essere scongelata e grigliata insieme ad alcune verdure. Essendo però di colore scuro, inizialmente era stata servita per sbaglio al sangue e, solo dopo che alcuni commensali avevano lamentato che era poco cotta, era stata ripassata alla brace e servita di nuovo. Il resto del barbecue si era quindi svolto normalmente e, alla fine, tutti i familiari, in totale nove persone, erano rientrati nelle loro case, in Arizona, Minnesota e South Dakota.

I sintomi

Pochi giorni dopo il barbecue, alcuni membri della famiglia hanno cominciato a sentirsi male, riporta Fanpage, a partire dal 29enne del Minnesota, ricoverato per due volte in ospedale con febbre, forti dolori muscolari, gonfiore intorno agli occhi (edema periorbitale), alti livelli di globuli bianchi (eosinofilia) e altri parametri alterati. Solo durante il suo secondo ricovero, i medici sono venuti a conoscenza del barbecue a base di spiedini di carne di orso nero e hanno sospettato la trichinellosi (o trichinosi), un’infezione causata di trichinella, dei pericolosi nematodi che si trovano nelle fibre muscolari di molti animali carnivori e onnivori, trasmessi all’uomo attraverso il consumo di carne cruda o poco cotta contenente larve del parassita.

Diecimila casi di trichinellosi ogni anno

Ogni anno, nel mondo, si verificano 10mila casi di trichinellosi nell’uomo ma, secondo quanto riportato dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), negli Stati Uniti sono stati segnalati solo 35 casi nel periodo compreso tra il 2016-2022. La maggior parte è legata al consumo di carne di orso, ma anche di alce e cinghiale o maiale. Una volta ingerite, spiega Fanpage, le larve presenti nella carne vengono rilasciate e iniziano a invadere l’intestino tenue (la fase gastrointestinale), provocando dolore, diarrea, nausea e vomito, per poi svilupparsi in vermi adulti che danno origine a una nuova generazione di larve e che possono migrare ovunque nell’organismo (fase sistemica), raggiungendo muscoli, cuore e anche il cervello. La fase sistemica può essere caratterizzata da febbre, edema periorbitale, dolore muscolare e infiammazione del cuore e del cervello, a seconda dei distretti colpiti dall’infezione. Le larve possono anche provocare una grave eosinofilia, in particolare quando si spostano nel cuore e nel sistema nervoso centrale.

“L’unico modo affidabile per uccidere i parassiti della trichinella è la cottura della carne a temperatura interna pari o superiore ai 74 °C , che va verificata con un termometro per la carne – ha precisato l’ente americano – . Come dimostrato in questa epidemia, il colore della carne non è un buon indicatore dell’adeguatezza della cottura”. I CDC raccomandano inoltre “la manipolazione sicura della carne cruda (ovvero, separando la carne cruda o poco cotta e i suoi succhi da altri alimenti, ndr). Questo rapporto e rapporti precedenti suggeriscono che la carne infetta da trichinella può contaminare altri alimenti”.

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Ultimo Aggiornamento: 26/05/2024 12:34