
Era incapace di intendere e volere quando la sera del 2 gennaio 2022 a Torre del Greco, in provincia di Napoli, Adalgisa Gamba ha ucciso suo figlio di due anni e mezzo: lo ha deciso la Corte d’Assise di Napoli che ha assolto la donna dall’accusa di omicidio premeditato del figlio. Il verdetto è stato accolto con dissenso dal marito dell’imputata che, nell’aula 115 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, con la Corte ancora presente, le ha detto “Devi morire, sei un’assassina” e poi ha augurato alla moglie un brutto male.
“È stato un processo particolarmente difficile, sia professionalmente che umanamente, ma finalmente è stata fatta giustizia. Gisa è stata prosciolta perché è una persona malata. Adesso, passo dopo passo, dobbiamo aiutarla affinché torni alla normalità” ha detto dopo il verdetto l’avvocato Salvatore Del Giudice, legale di Adalgisa Gamba. “Fondamentali per il verdetto di oggi sono state le perizie psichiatriche che hanno aiutato i giudici a entrare nella mente di Gisa e far luce sulla sua patologia”, commenta la criminologa clinica Alessandra Bramante, consulente dell’avvocato dell’imputata.
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La tragedia si consumò nella tarda serata di domenica 22 gennaio 2022 su fazzoletto di spiaggia a Torre del Greco, in località La Scala. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il piccolo Francesco, di 2 anni e mezzo, sarebbe stato soffocato prima di essere portato in acqua dalla madre. Il corpicino esanime fu recuperato dalle acque attorno alle 22.30, dopo che il papà aveva lanciato l’allarme alle forze dell’ordine. Alla base del gesto estremo ci sarebbe l’ansia generata dal timore che il bimbo potesse essere autistico (una patologia mai accertata da alcun referto medico) e dalla depressione post partum da cui era affetta l’imputata.