
Il presidente americano Joe Biden ha lanciato un messaggio forte durante le celebrazioni per l’80° anniversario del D-Day, sottolineando il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina e criticando duramente la Russia. In un’intervista a ABC, Biden ha chiarito che le armi americane fornite all’Ucraina “non saranno usate per colpire Mosca o il Cremlino”, ma solo “vicino al confine”. “Non stiamo autorizzando a colpire 200 miglia all’interno della Russia”, ha dichiarato, ribadendo l’impegno degli Stati Uniti a non estendere il conflitto.
Leggi anche: La Bce taglia i tassi d’interesse: cosa significa per chi ha un mutuo
Leggi anche: Biden alla cerimonia del D-Day, il video virale sui social: “Si è girato dalla parte sbagliata per salutare”
Le parole di Biden non sono passate inosservate a Mosca, dove il viceministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin ha reagito definendo le dichiarazioni del presidente americano “ciniche e oscene”. Galuzin ha avvertito che “ogni tentativo di violare il territorio russo, indipendentemente dalla regione in cui ciò avvenga, avrà una risposta adeguata, e coloro che ci bombardano in questo modo se ne pentiranno amaramente”.
Il discorso di Biden a Colleville-sur-Mer, sulla spiaggia della Normandia, ha evocato lo spirito di sacrificio e resistenza del D-Day, collegandolo direttamente alla situazione odierna in Ucraina. “L’isolazionismo non era la risposta 80 anni fa e non lo è oggi”, ha detto Biden, aggiungendo che “l’Ucraina è invasa da un tiranno” e che “non possiamo abbandonare di fronte a dei dittatori, è inimmaginabile”.
Un momento particolarmente emozionante della giornata è stato l’arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Omaha Beach. Zelensky è stato accolto da un’ovazione e da un lungo applauso, seguiti da un abbraccio caloroso del presidente francese Emmanuel Macron. La presenza di Zelensky ha simboleggiato la resilienza e la determinazione del popolo ucraino, rafforzando il messaggio di solidarietà internazionale.
Le celebrazioni del D-Day quest’anno non sono state solo un momento di riflessione storica, ma anche un’occasione per riaffermare i valori di libertà e democrazia in un contesto globale sempre più teso. Lo scontro tra Stati Uniti e Russia sul destino dell’Ucraina continua a intensificarsi, con dichiarazioni forti e minacce di ritorsioni che lasciano presagire un futuro incerto e potenzialmente pericoloso.