
Forse il Presidente francese Macron comincia a pentirsi della sua decisione di sciogliere il Parlamento e di indire le elezioni politiche per il 30 Giugno, dopo il risultato disatroso del suo partito alle Europee. Perché quello che sembrava essere “l’incubo Le Pen” si è sdoppiato, dopo la decisione della sinistra “moderata” di allearsi con la sinistra “radicale”. Un’ammucchiata che vede correre insieme i socialisti, il partito ecologista, quello comunista e infine l’ala legata a Melenchon. Una sorta di Fronte Popolare nato sì per contrastare l’avanzata del Rassemblement National di Marine Le Pen, ma altrettanto estremo nelle sue proposte. Che vanno in direzione opposta rispetto a quanto realizzato dall’inquilino dell’Eliseo durante i suoi anni al governo e poi alla presidenza della Repubblica. E se si guardano i programmi, spiccano alcune proposte dell’ammucchiata a sinistra che non sono poi molto diverse da quelle dell’accoppiata Le Pen-Bardella. (continua dopo la foto)
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Sono soprattutto i sondaggi elettorali a spaventare Macron. Perché secondo quanto ceritficato dagli istituti di rilevamento, in questo momento alle politiche si verificherebbe un testa a testa fra le due ali più estreme della politica francese. Rassemblement National viene valutato intorno al 30%, mentre la sinistra radicalizzata al 28,5%. Ancora una volta si verifica, in un Paese europeo, uno spostamento del conflitto su posizioni ideologiche. Un po’ come succede da noi in Italia, dove il dibattito politico è concentrato soprattutto sul confronto fra i partiti di Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Gli scenari che si aprono davanti al Capo dello Stato ora sono due, ed entrambi preoccupanti. Il primo è che vinca nettamente la Le Pen. Il secondo è che si verifichi un sorpasso da parte della sinistra. Nel secondo caso, Macron sarebbe costretto alla coabitazione con l’estrema sinistra in Parlamento. Prospettiva che ai suoi occhi non sarebbe migliore di una vittoria della Le Pen. Tanto che il Presidente, nella sua conferenza stampa dopo le Europee, ha stigmatizzato la scelta della sinistra moderata e attaccato pesantemente quella estrema. (continua dopo la foto)
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“La sinistra repubblicana e i suoi leader”, ha attaccato Macron, “si sono appena alleati con l‘estrema sinistra, che durante la campagna elettorale si è macchiata di antisemitismo, comunitarismo e antiparlamentarismo“. Per poi aggiungere: “Cosa decideranno sui valori della Repubblica e sul loro rapporto con il Parlamento? Cosa decideranno sul nucleare e sull’energia?”. Le politiche green, portate avanti in sede europea, ora spaventano il Capo dello Stato transalpino. Perché un conto è far pagare il conto ai cittadini, un altro che quel conto lo debba pagare lo Stato, per esempio diminuendo le proprie fonti di sostentamento energetico. E non è tutto: le proposte dell’estrema sinistra somigliano in molti punti a quelli della Le Pen: abrogazione della riforma previdenziale, ritorno dell’età pensionabile a 60 anni, soppressione della riforma sull’indennità di disoccupazione. E poi, anche se da posizioni opposte rispetto alla destra, riforma della legge sull’immigrazione e ripristino della patrimoniale. Comunque vada alla urne, si prospetta un periodo molto complicato per Macron.