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“C’entra la camorra”, riaperto il caso su Marco Pantani per il Giro d’Italia 1999. Sentito Vallanzasca

Pubblicato: 13/07/2024 19:33

La Procura di Trento ha deciso di riaprire le indagini sul caso di Marco Pantani, in relazione agli eventi del Giro d’Italia del 1999. Secondo quanto riferisce l’ANSA, il nuovo fascicolo è stato affidato alla pm della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) Patrizia Foiera e riguarda l’ipotesi di un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra, volto a evitare la vittoria del “pirata” nella classifica finale della corsa rosa.
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Le origini delle nuove indagini

Le nuove indagini hanno preso avvio in seguito alle audizioni in Commissione Antimafia, dove sono emerse varie anomalie relative all’esclusione di Pantani dal Giro d’Italia di 25 anni fa. La riapertura delle indagini, decisa l’anno scorso dalla Dda della Procura di Trento, guidata da Sandro Raimondi, è stata influenzata dai risultati della Commissione che ha raccomandato ulteriori accertamenti.

Renato Vallanzasca, il primo a parlare della vicenda, è stato ascoltato ieri come persona informata sui fatti nel carcere di Bollate dalla pm Foiera. Vallanzasca, che versa in condizioni di salute precarie, non sarebbe stato in grado di rispondere alle domande della pm, secondo quanto si è appreso.

Le rivelazioni e le accuse

Secondo le dichiarazioni di Vallanzasca e le intercettazioni di alcuni camorristi, la criminalità organizzata campana avrebbe avuto un ruolo determinante per impedire che Pantani portasse la maglia rosa fino a Milano. Durante il Giro del 1999, Pantani stava dominando la corsa, ma fu sottoposto a un controllo antidoping prima della tappa di Madonna di Campiglio. Il test rilevò un valore di ematocrito di 52, superiore al limite consentito di 50, portando alla squalifica del campione romagnolo. Questo episodio segna l’inizio del declino di Pantani, che avrebbe poi avuto un esito tragico.

Il ruolo della famiglia e degli avvocati

La riapertura delle indagini è stata sollecitata anche dai legali della famiglia Pantani, che da sempre sostiene la tesi della morte violenta del campione e di una trappola tesa con il test antidoping. Gli avvocati hanno presentato una memoria corposa che ha contribuito alla decisione di riaprire il caso.

L’indagine è attualmente a modello 44, ossia senza titolo di reato e senza indagati. Tuttavia, la pm Foiera ha già sentito diverse persone e prevede di ascoltarne altre per cercare di ricostruire il presunto giro di scommesse clandestine.

Il caso di Marco Pantani continua a sollevare interrogativi e a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, nella speranza di fare finalmente chiarezza su una delle vicende più oscure e controverse dello sport italiano.

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Ultimo Aggiornamento: 30/09/2024 13:43

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