Il Covid è tornato, e una nuova variante sta colpendo numerosi italiani proprio nel cuore dell’estate. Questo tempismo infelice rischia di rovinare le vacanze a molti, nonostante la maggior parte dei casi presenti sintomi lievi. Tuttavia, il rischio di contagiare persone fragili e anziane rimane alto. E c’è anche la possibilità di perdere i soldi delle prenotazioni: vediamo quali sono i nostri diritti e come farli valere.
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Trasporto aereo
Per le compagnie aeree, siamo tornati alla situazione pre-pandemia, con alcune eccezioni. “La normativa emergenziale è stata archiviata”, spiega Maria Pisanò, direttrice del Centro europeo del consumatore, “ma restano in piedi due alternative dettate dal Codice del consumo e dal Codice della navigazione: nel caso in cui il passeggero non possa partire per impossibilità sopravvenuta o cause non imputabili a lui, può avere il rimborso del biglietto pagato”.
Tuttavia, questa impossibilità deve essere dimostrata con un certificato medico. Pisanò chiarisce che, poiché il Covid è una malattia infettiva, il medico dovrebbe impedire al paziente di viaggiare per tutelare la salute degli altri, indipendentemente dalla gravità dei sintomi. EasyJet tratta il Covid come qualsiasi altra malattia: il biglietto viene rimborsato solo se lo prevede la tariffa. Ryanair, invece, offre un voucher spendibile entro 30 mesi dalla data di emissione, oppure un rimborso dopo 12 mesi se il voucher non viene utilizzato.
Trasporto ferroviario
Dopo la dichiarazione della fine dell’emergenza Covid da parte dell’Oms, Trenitalia ha equiparato il virus a qualsiasi altro impedimento del viaggiatore. Il rimborso del viaggio dipende dal tipo di offerta acquistata e deve essere richiesto prima della partenza. Ad esempio, il biglietto SuperEconomy non è rimborsabile, a meno che non si scelga l’opzione tiRimborso al costo di 2 euro. Italo applica integralmente quanto disposto dal contratto di trasporto. Se il biglietto è stato acquistato con tariffa rimborsabile, va bene, altrimenti niente.
Alberghi
Le prenotazioni alberghiere offrono poco margine di manovra. Federalberghi informa che un tampone positivo non basta per annullare una prenotazione. L’unica possibilità è l’impossibilità sopravvenuta, dimostrabile con un certificato medico che attesti la gravità dei sintomi. Se i sintomi sono lievi, il rimborso non è garantito, a meno che il medico non ci obblighi a rimanere a casa.
Una polizza per stare sicuri
Per risolvere il problema alla radice, è sempre possibile sottoscrivere una polizza da viaggio o acquistare un biglietto aereo con una tariffa che consenta il cambio volo senza penali. Le polizze viaggio possono includere l’annullamento del volo, spese mediche, infortuni in viaggio e il rimborso in caso di furto o smarrimento del bagaglio. Secondo un’indagine di Facile.it, i prezzi per una polizza viaggi base, che include assistenza e copertura medica, partono da circa 15 euro a settimana per destinazioni europee, e da 80 euro a settimana per gli Stati Uniti. Tuttavia, senza un certificato medico che attesti l’impossibilità di partire, neanche l’assicurazione rimborserà. Il ritorno del Covid rappresenta una sfida per le vacanze estive. È fondamentale conoscere i propri diritti e considerare l’opzione di una polizza viaggio per evitare perdite economiche. Ricordate che, indipendentemente dalla gravità dei sintomi, un certificato medico è essenziale per ottenere rimborsi o annullamenti.